Cosa fare subito per non perdere i soldi dell’Assegno di Inclusione a settembre

C’è il rischio di perdere l’Assegno di Inclusione già a settembre oppure di vedere un taglio dell’importo. Da cosa dipende e come salvarsi? 

Dal 1° gennaio 2024 è in vigore l’Assegno di Inclusione e tanti percettori non ne hanno ancora ben chiaro il funzionamento. Nello specifico c’è chi dovrà aggiornare l’ISEE a breve o rischia grosso.

Assegno di inclusione, chi rischia di perderlo a settembre
Assegno di inclusione, chi rischia di perderlo a settembre (Contocorrenteonline.it)

L’importo base dell’Assegno di Inclusione è di 480 euro mensili per i nuclei considerati fragili ossia con un componente minorenne, disabile, over 65 o in condizioni di svantaggio sociale. La misura ha sostituito il Reddito di Cittadinanza per i non occupabili e ha l’obiettivo di integrazione sul lavoro o nella società. Per potere ottenere il sussidio i percettori hanno firmato un Patto di Attivazione Digitale e rispettato diverse regole come quella dei 120 giorni per la presentazione presso un Centro per l’Impiego.

Anche dopo questo lasso temporale chi percepisce l’AdI deve recarsi ogni 90 giorni all’incontro periodico per impegnarsi nella ricerca di un lavoro o di progetti di integrazione sociale. Naturalmente per tutto il periodo di fruizione dell’Assegno di Inclusione bisognerà rientrare nei limiti reddituali e patrimoniali previsti dalla normativa. E si dovrà restare entro la soglia ISEE di 9.360 euro.

Chi rischia di non avere i soldi dell’AdI a settembre

L’ISEE 2024 è stato calcolato con riferimento a redditi e patrimonio relativi al 2022. Qualora la situazione economica fosse peggiorata nettamente da allora, il contribuente ha potuto richiedere l’ISEE corrente nel 2024 e inserire le informazioni su redditi e patrimonio del 2023. C’è un dettaglio, però, che in molti ignorano, una differenza sostanziale tra ISEE ordinario e ISEE corrente.

Assegno di inclusione e ISEE corrente
Assegno di inclusione e ISEE corrente (Contocorrenteonline.it)

Il primo ha validità un anno, da gennaio a dicembre. Il secondo, invece, ha validità sei mesi dal momento del conteggio. Significa che chi lo ha richiesto sei mesi fa dovrà procedere con il nuovo ricalcolo altrimenti l’INPS riprenderà come riferimento il vecchio ISEE ordinario che se maggiore rispetto ai limiti da non superare per ottenere l’AdI farebbe perdere la misura. O anche se la soglia dovesse essere rispettate, un valore ISEE più alto potrebbe far ridurre l’importo dell’Assegno di Inclusione.

Se prima di inoltrare l’ISEE corrente si ottenevano 200 euro e dopo 500, ad esempio, a settembre si potrebbe ottenere di nuovo un’erogazione di soli 200 euro lasciando scadere l’ISEE corrente. Il consiglio è di verificare subito quando era stata fatta domanda e procedere immediatamente con il nuovo calcolo qualora la scadenza dei sei mesi risultasse prossima. In questo modo per altri sei mesi si potrebbe ottenere un importo dell’Assegno di Inclusione più alto.

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