Il tumore primitivo più frequente del fegato è l’epatocarcinoma. Scopriamo i fattori rischio, i sintomi e il trattamento del male.
Il tumore del fegato è una patologia aggressiva causata dallo sviluppo incontrollato delle cellule dei tessuti del fegato che solitamente è già affetto da cirrosi.
Il fegato è una struttura complessa che rappresenta il centro per l’attività di elaborazione e produzione di sostante utili all’organismo. Funge anche da magazzino delle scorte per il corpo, da centro per la rimozione delle sostanze tossiche e da barriera contro aggressori che arrivano dall’intestino veicolati tramite il sangue.
Il fegato produce anche le cellule del sangue e corre il rischio di sviluppo di un tumore. In alcuni casi le cellule tumorali possono attraversarlo e se provenienti, ad esempio, dall’intestino, possono dar luogo a metastasi. In Italia ci sono 3 mila nuovi casi registrati nel 2020 tra le donne e 2.400 negli uomini. L’incidenza è maggiore man mano che si va avanti con l’età e nel sud Italia.
Sintomi, fattori di rischio e trattamento del tumore al fegato
I fattori di rischio dei tumori primitivi al fegato sono nel 70% dei casi l’abuso di bevande alcoliche, la sindrome metabolica (obesità, ipertensione arteriosa, diabete), l’infezione da epatite C o epatite B, la steatoepatite non alcolica legata alla sindrome metabolica e il fumo di sigaretta. Come quasi ogni altri tipo di tumore, anche quello al fegato è silente nei primi stadi della malattia.
In fase avanzata, invece, è possibile ipotizzare associare alla patologia alcuni sintomi come la mancanza di appetito, la perdita di peso, l’affaticamento, l’ittero, il dolore addominale, la ritenzione dei liquidi. Per una diagnosi corretta il medito richiederà un’ecografia dell’addome, una TAC del torace e addome completo oppure una risonanza magnetica dell’addome superiore o una biopsia epatica. In base allo stadio della patologia i medici individueranno un trattamento specifico che dipenderà anche dalla dimensione del tumore, dalla funzionalità epatica, dalle generali condizioni di salute del paziente.
In alcuni casi è prevista la chirurgia epatica, in altri la terapia medica sistemica (non prevede la chemioterapia) o la radioterapia stereotassica. A volte il paziente necessita di trapianto di fegato, un’operazione molto complessa. Naturalmente dove fattibile, la terapia chirurgica rimane la soluzione migliore. Concludiamo citando i migliori ospedali per la cura del tumore al fegato in Italia. Le strutture disponibili sono 166 nella nostra penisola. Le migliori sono l’Azienda Ospedaliera di Padova, il Policlinico Universitario Gemelli di Roma e l’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano – Gruppo San Donato.