La congiuntivite è certamente uno dei problemi all’occhio più fastidiosi, ma grazie ad alcuni accorgimenti si può rimediare.
La vista è certamente uno dei sensi più importanti, che sottoponiamo a sforzi costanti, a maggior ragione se siamo costretti a fare un lavoro che richiede funzioni al meglio, come accade ad esempio a chi utilizza il microscopio o a chi invece deve lavorare a computer. Questo può aumentare le possibilità di andare incontro a un disturbo che può essere davvero fastidioso non solo per chi lo contrae come la congiuntivite.
Con questo termine si indica un’infiammazione del sottile strato di tessuto, chiamato appunto congiuntiva, che copre la superficie interna delle palpebre e quella anteriore del bulbo oculare. Si tratta di un problema che può essere infettivo, per questo è bene fare attenzione a chi ha contatti con qualcuno che ce l’ha.
La congiuntivite è fastidiosa ma…
Non si può certamente definire la congiuntivite poco fastidiosa, come sa bene chi ha provato ad averla almeno una volta (anzi, in alcuni casi può colpire entrambi gli occhi). Anche quando coinvolge un solo organo è possibile però sottolineare come possa variare: questa è infatti definita acuta se dura per massimo quattro settimane, cronica invece se supera questo limite temporale. Qualora dovesse verificarsi quest’ultima situazione, è più che mai importante rivolgersi all’oculista.
Riconoscerla non è così difficile. Nella maggior parte chi la contrae nota lacrimazione eccessiva, occhi rossi e prurito, addirittura si pensa costantemente di avere qualcosa all’interno dell’occhio pur senza averlo.
Nella maggior parte dei casi si tratta di una condizione che è conseguenza di un’infezione batterica o virale, ma non si può escludere la possibilità che sia effetto di una reazione allergica, non a caso tanti potrebbero averla soprattutto in primavera. Chi sforza gli occhi costantemente per lavoro rientra poi tra i soggetti a rischio, così come i bambini, che potrebbero avere la tendenza a toccarsi subito gli occhi anche se hanno le mani sporche.
In alcuni casi il medico potrebbe richiedere l’esecuzione di un tampone, utile per verificare il livello di gravità del disturbo. Grazie a un piccolo bastoncino simile a un cotton fioc si preleva parte della secrezione che fuorisce dal bulbo così a poterlo analizzare e capire la causa, in modo tale da capire anche quale sia la terapia più adatta.
Rimediare non è impossibile
Nella maggior parte dei casi l’oculista consiglia l’applicazione di un collirio per guarire dalla congiuntivite, consapevole di come sia il metodo ideale nonostante ci sia chi non è del tutto favorevole all’idea di inserire qualcosa nell’occhio. Fortunatamente non si tratta dell’unico metodo che può rivelarsi adatto.
Anzi, ci sono alcuni sistemi che potremmo definire “metodi della nonna” perché sono naturali ma che sono altrettanto efficaci.
Una delle soluzioni migliori data da un impacco a base di camomilla, da sfruttare anche se si hanno occhi affaticati e stanchi. Basta metterlo su un fazzoletto e poi lasciarlo in posa per qualche minuto. In tanti trovano poi sollievo con una soluzione con i semi di finocchio, che andranno fatti bollire.Il fastidio che si avverte può poi essere alleviato con tre cucchiai di miele (ha doti antibatteriche) da sciogliere in mezzo litro di acqua, specialmente se la congiuntivite è di natura allergica.