I cittadini che intendono ristrutturare casa si chiedono se ci sia una qualche minima possibilità di sfruttare la cessione del credito o lo sconto in fattura.
La Legge di Bilancio 2024 ha confermato i Bonus edilizi principali apportando in alcuni casi delle novità. Cerchiamo di capire se sconto in fattura e cessione del credito sono ancora richiedibili.
Nel mese di febbraio 2023 con un Decreto il Governo ha cancellato la possibilità di poter richiedere la cessione del credito e lo sconto in fattura in associazione ai Bonus edilizi lasciando tale possibilità solo a pochi contribuenti con paletti molto stringenti. Un vero e proprio colpo per chi non è riuscito ad approfittare in tempo dei vantaggi delle suddette misure. La detrazione, infatti, non permette un vero risparmio immediato per i cittadini.
Le spese si pagano, poi in parte si recupereranno negli anni (dieci anni nella maggior parte dei casi). Con il DL 39/2024 tutti potranno approfittare solamente della detrazione. Il Decreto Rilancio, infatti, ha cancellato definitivamente le opzioni dello sconto in fattura e della cessione del credito. La versione definitiva del DL è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale ed è ricca di articoli e commi che modifica le precedenti normative. L’Agenzia delle Entrate ha cercato di spiegare i cambiamenti.
Addio alla cessione del credito e allo sconto in fattura per tutti
L’Agenzia delle Entrate ha spiegato che il comma 1 lettera A del DL 39/2024 cancella lo sconto in fattura e la cessione del credito per i lavori successivi al 30 marzo 2024 effettuati dalle Cooperative di abitazione a proprietà indivisa, dall’Istituto Autonomo della Case Popolari e dagli enti del Terzo settore ossia gli unici beneficiari delle opzioni per tutto il 2023 e i primissimi mesi del 2024.
Questa cancellazione, però, non si applica ai lavori effettuati su immobili danneggiati da eventi sismici risalenti al 6 aprile 2009 e accaduti dopo il 24 agosto 2016 nelle Regioni Abruzzo, Marche, Lazio e Umbria. Cessione del credito e sconto in fattura saranno ancora fruibili fino ad esaurimento dei fondi (400 milioni di euro nel 2024). Le opzioni, poi, sono ancora possibili per i lavori precedenti al 30 marzo 2024 ad alcune condizioni.
La CILA dovrà essere stata presentata per lavori non di condomini di efficienza energetica, Sismabonus e installazione fotovoltaico. Dovrà risultare adottata la delibera assembleare e presentata la CILA per i lavori dei condomini. In caso di demolizione e ricostruzione degli edifici si richiede l’istanza per l’acquisizione del titolo abilitativo mentre a lavori già iniziati o meno si chiede l’accordo vincolante tra le parti per la fornitura dei beni e servizi nonché il versamento dell’acconto sul prezzo.