Tutti coloro che sono ancora in possesso delle vecchie Lire adesso potranno cambiarle in euro: potrai ottenere un bel gruzzoletto così.
A tutti sarà capitato almeno una volta di trovare delle vecchie lire nella propria abitazione e se non si tratta di pezzi rari o preziosi è quasi inutile conservarle in casa. Adesso però potrebbe esserci un metodo che vi permette ancora una volta di cambiarle in Euro, andiamo quindi a scoprire tutta la verità in merito.
Seppur il cambio di moneta ormai sia avvenuto più di venti anni fa, in Italia sono circa 1,2 miliardi di euro in vecchie lire che non sono mai state convertite. Spesso in rete si sente parlare di possibili tesoretti in vecchio conio, con i cittadini che vorrebbero convertirli in euro. Tra queste ha fatto scalpore la notizia di una signora di 85 anni che ha ereditato 480 milioni da uno zio che non era sposato e non aveva figli. La somma in denaro era custodita in una cassetta di sicurezza a Parma.
Ma quando l’ha aperta si è scoperto che il contenuto era in Lire e quindi la Banca d’Italia ha rifiutato il cambio in euro. Questo perché la conversione ci fu il 1° gennaio 2002, con la legge che aveva imposto un tempo massimo fino al 6 dicembre 2011 per convertire tutte le lire in euro. La Corte Costituzionale però è intervenuta sul caso e successivamente il MEF, nel 2016, ha emanato un decreto consentendo il cambio a chi aveva fatto richiesta tra il 6 dicembre 2011 e il 28 febbraio 2012. Secondo la Banca d’Italia è ancora possibile convertire in euro, andiamo a vedere a che condizione.
Vecchie lire, puoi ancora cambiarle in euro: tutti i casi
La Banca d’Italia, dopo l’intervento di MEF e Cassazione è quindi tornata sui suoi passi. Infatti adesso potranno convertire le lire in euro tutti coloro che dimostrano di aver fatto domanda tra il 6 dicembre 2011 e il 28 febbraio 2012. Per tutti coloro che avevano presentato domanda in precedenza, il cambio era consentito senza alcun dubbio interpretativo. Inoltre a far scalpore è stato proprio il caso della vecchietta che ha ereditato la grossa cifra dallo zio.
Dopo l’episodio l’Italia è risultato l’unico paese in cui non è possibile cambiare la vecchia valuta nazionale. Infatti nel nostro paese esiste un problema come la prescrizione decennale per l’esercizio dei diritti di credito e secondo il Codice civile il termine della prescrizione, vale a dire i dieci anni che decorrono dal giorno in cui sono stati trovati i soldi.
Ma nel caso si andasse in tribunale potrebbe aprirsi un nuovo scenario per il cambio delle vecchie monete e banconote in lire. Questo interesserebbe migliaia di cittadini visto che ad oggi si stima che ci siano in circolazione ben 1,2 miliardi euro, ossia circa 2.323.524.000.000 del “vecchio conio”. Nel caso in cui questa cifra possa essere convertita, garantirebbe un ottimo gruzzoletto a tantissimi cittadini italiani.