Cosa si intende per domicilio fiscale e cosa per residenza anagrafica? Imparare a riconoscerli è fondamentale.
In molti casi, il domicilio fiscale e la residenza fiscale non coincidono con la residenza anagrafica.
La distinzione è fondamentale ai fini del diritto tributario. Il domicilio fiscale, infatti, identifica il luogo in cui il contribuente riceve le comunicazioni dal Fisco, relative alle imposte sui redditi.
L’art. 58 del D.P.R. n. 600/1973 prevede che, per le persone fisiche, il domicilio fiscale coincide con il luogo di residenza. Per le persone fisiche senza residenza, invece, corrisponde al luogo in cui è stata conseguita la maggior parte del reddito, mentre, per i cittadini residenti all’Estero, all’ultimo Comune di residenza.
Le persone giuridiche stabiliscono il domicilio fiscale nella sede legale o nella sede amministrativa, oppure, in mancanza, nel Comune in cui sono attivi.
Domicilio fiscale e residenza anagrafica: la distinzione è importantissima non solo per la determinazione delle imposte
Non sempre il domicilio fiscale è fissato nello stesso luogo della residenza anagrafica. Sono, infatti, diversi quando l’interessato li ha modificati volontariamente oppure quando risiede all’Estero, anche se produce reddito in Italia.
Occorre, poi, distinguere tra residenza anagrafica e residenza fiscale. La prima è costituita dal luogo in cui un soggetto ha la dimora abituale, mentre la seconda è il luogo in cui si devono pagare i tributi.
La residenza fiscale, dunque, ha un ruolo primario nell’ambito di evasione delle tasse perché consente di capire dove le persone fisiche e le persone giuridiche sono obbligate ad assolvere ai propri doveri tributari.
La residenza fiscale, inoltre, si distingue dal domicilio fiscale perché ha la funzione di individuazione degli obblighi tributari e non serve a ricevere le comunicazioni da parte del Fisco.
Ai sensi del D.P.R. n. 917/1986, la residenza fiscale è fissata in Italia per:
- le persone fisiche che passano la maggior parte del tempo in Italia, ossia almeno 183 giorni (184 durante gli anni bisestili), e che risultano regolarmente iscritte all’Anagrafe comunale dei residenti, oppure che hanno domicilio o residenza anagrafica in Italia;
- le persone giuridiche che hanno la sede legale o amministrativa prevalentemente in Italia.
Tutti coloro che hanno la residenza fiscale in Italia sono obbligati a pagare le tasse allo Stato, in base alle modalità prescritte dalla normativa italiana.
Ad esempio, la legge nazionale prevede che la dichiarazione di falsa residenza fiscale in atto pubblico integra una fattispecie di reato ed è sempre un illecito fiscale.
La stessa regola, invece, non si applica al domicilio perché, nelle ipotesi di discordanze con i dati dichiarati, vengono applicate sanzioni di natura tributaria.