C’è un importante novità che riguarda una categoria di lavoratori: il taglio delle tasse è immediato. Scopriamo come ottenerlo.
Alcune persone pensano che lavorare dopo la pensione non sia affatto conveniente, perché il nuovo reddito comporterà un versamento maggiore di tasse. Senza dubbio il cumulo dei redditi andrà ad incidere sulla tassazione e in particolare sullo scaglione di reddito al quale si appartiene. Ma l’aliquota maggiorata sarà applicata solo se la somma del reddito e della pensione determina il passaggio in un altro scaglione. In ogni caso, l’aliquota maggiorata sarà applicata solo sulla parte eccedente.
In sostanza, lavorare quando si è in pensione non è una scelta tanto sconveniente perché, sarà anche vero che si pagano più tasse, ma di fatto si guadagna di più. Tuttavia, alcuni non sanno che esiste un modo che permette di lavorare dopo la pensione evitando di cumulare i due redditi e, dunque, pagando poche tasse.
Se un pensionato stipula un contratto da lavoro dipendente dovrà considerare che i redditi da pensione si sommeranno a quelli da lavoro influendo sul calcolo dell’Irpef.
Ad esempio, se un pensionato percepisce una pensione lorda di 20.000 euro all’anno e ha un lavoro dipendente che gli permette di ottenere un reddito di €15.000 all’anno, l’IRPEF dovrà essere versata sul totale, ovvero su 35.000 euro.
Se, invece, il lavoro è esercitato dal pensionato è autonomo, ovvero con partita IVA, il contribuente si troverà ad affrontare una tassazione decisamente più conveniente soprattutto se beneficia del regime forfettario.
Dal momento che i due redditi seguono un regime fiscale diverso non possono essere cumulati tra loro. In ogni caso, il regime forfettario prevede il versamento di un’imposta pari al 5%. Inoltre, questo regime prevede il coefficiente di redditività che va dal 40% al 78% in relazione all’attività svolta.
Quindi ricapitoliamo. Se il pensionato continua a lavorare e percepire un reddito da lavoro dipendente, la pensione e lo stipendio si sommano impattando sul calcolo dell’Irpef. Se il pensionato che decide di continuare a lavorare lo fa come lavoratore autonomo, cioè aprendo una partita IVA, il reddito da lavoro non sarà sommato alla pensione.
I due redditi saranno tassati in maniera diversa e decisamente più conveniente. Soprattutto se sussistono le condizioni per poter accedere al regime forfettario che prevede l’applicazione di una aliquota estremamente bassa. In questo modo, quindi, il pensionato può avere un’altra entrata mensile versando poche tasse.