Basta problemi con l’Agenzia delle Entrate. Sono state varate nuove vie di fuga per evitare possibili sanzioni.
L’Agenzia delle Entrate rappresenta da sempre una delle più grandi fonti di preoccupazione per i cittadini. Può infatti capitare di sbagliare qualcosa dichiarando i propri redditi o di dimenticarsi di pagare una determinata tassa o imposta. Ed ecco che, in poco tempo, entra in gioco il Fisco con possibili sanzioni e/o pignoramenti in casi estremi.
Presto però le cose potrebbero cambiare, per lo meno in un campo specifico. Stando a quanto emerso, infatti, con il nuovo decreto firmato nei giorni scorsi, sono state varate alcune vie di fuga aggiuntive pensate per evitare possibili sanzioni. Ecco tutto quello che c’è da sapere nello specifico e cosa dice l’ultima circolare dell’Agenzia delle Entrate.
Agenzia delle Entrate, ecco cosa cambia dopo l’ultimo decreto
Grossi cambiamenti in arrivo per ciò che riguarda l’Agenzia delle Entrate e le possibili sanzioni legate ai controlli. Lo scorso 7 settembre 2023, infatti, è stata firmata la circolare n. 27 che va a fornire più chiarimenti in merito al decreto Legislativo n. 11/2023. Che viene definito come decreto Cessioni.
Il nuovo testo ha come obiettivo quello di ridefinire e specificare il Superbonus e tutti gli altri bonus edilizi, andando a limitare le opzioni disponibili in precedenza per i beneficiari. Per iniziare, l’opzione per lo sconto in fattura o per la cessione del credito d’imposta è stata annullata. Ora anche la responsabilità del cessionario del credito d’imposta è stato delineato più precisamente, con maggiori responsabilità. Ci sono infine eccezioni al divieto generale di cessione del credito. Per esempio legate ad eliminazioni di barriere architettoniche, o per interventi la cui documentazione era già stata presentata prima dell’entrata in vigore della nuova legge.
Ci sono poi alcune deroghe e sconti in fattura da poter effettuare per costi in corso e documentati dal 1° gennaio 2022 o per spese riguardanti progetti qualificabili per il Superbonus. Per la remissione in bonis, ci sono alcune alternative di cui tenere conto dopo l’ultima normativa. È infatti possibile fare uso di meccanismi di autodenuncia o formulare accordi preventivi con le autorità fiscali.
Alcune “scorciatoie” che, insieme al pagamento della somma compensativa o la presentazione di una dichiarazione rettificata, permettono di non doversela vedere con pesanti sanzioni. Le nuove possibilità con la remissione in bonis vanno a sottolineare come l’Agenzia delle Entrate stia puntando a rendere il sistema equo e comprensibile, tenendo sempre al primo posto però la lotta all’evasione fiscale.