Google è pronto a schierarsi contro tutti i politici bugiardi. Adesso a dare una mano ai cittadini ci pensa l’intelligenza artificiale.
Anche Google sembra essersi stufata di tutti quei politici bugiardi ed è pronta a schierarsi dalla parte dei cittadini. Per farlo ci sarà l’aiuto dell’Intelligenza Artificiale che viene messa nuovamente dalla parte degli utenti di tutto il mondo. Andiamo quindi a scoprire come funziona l’ultima funziona.
Ad oggi, specialmente in Italia, c’è un problema di fiducia da parte dei cittadini nei confronti della classe politica, questo perché da anni la penisola sembra essere incappata in una crisi senza fine, tra promesse mai mantenute ed un economia più stagnante che mai. Ciò che fa infuriare maggiormente i cittadini sono proprio quegli impegni presi durante la campagna elettorale. Quando questi non vengono rispettati, non si fa altro che creare una situazione tesa tra la popolazione.
Insomma scenari del genere sono ormai all’ordine del giorno in Italia. Basta guardare l’ultimo anno che ha visto il costo della vita salire vertiginosamente a dispetto degli stipendi che invece rimangono invariati. Adesso però per tutti quei cittadini che si sentono traditi costantemente dalle istituzioni avranno un’arma in più. A fornirla ci ha pensato Google che sembra essere pronta a sbugiardare tutti quei politici che vengono meno ai loro doveri. Per farlo il colosso di Mountain View utilizzerà l’intelligenza artificiale. Scopriamo come funziona questa novità.
Google è pronta a richiedere agli inserzionisti politici di “rivelare in modo prominente” se la loro pubblicità politica contiene elementi creati dall’intelligenza artificiale (IA). A rivelare la notizia ci ha pensato Bloomberg secondo il quale da novembre i politici dovranno indicare se per la loro pubblicità è stata utilizzata l’IA. Queste misure verranno incorporate nella politica esistente di Google sui media.
L’intelligenza artificiale servirà anche per evitare che vengano manipolate affermazioni che possono essere attribuite ad una persona. Stessa cosa verrà fatta con le immagini, con l’IA che riuscirà a distinguere un evento reale da uno che non è avvenuto realmente. Tuttavia, saranno esentati dall’inserire l’avviso gli annunci politici che utilizzano l’intelligenza artificiale per apportare modifiche, come la modifica delle dimensioni dell’immagine, la correzione del colore o dell’illuminazione o la rimozione di difetti come gli occhi rossi.
I contenuti generati dall’IA verranno etichettati con diciture come “Questo audio è stato generato al computer” o “Questa immagine non rappresenta eventi reali”. Secondo il portale The Verge, Google sta estendendo ulteriormente tutte quelle politiche per richiedere agli inserzionisti di rivelare quando i loro annunci elettorali includono materiale alterato o generato digitalmente. Ad oggi Google è l’unica che ha irrigidito le sue linee guida, ma ben presto potrebbero muoversi nella stessa direzione TikTok e Meta, mentre X vorrebbe conservare un approccio più libero.