Per chi si domanda se sia possibile suddividere l’eredità pur in assenza di testamento, ecco come stanno realmente le cose
L’eredità è una delle questioni familiari più importanti in assoluto. Spesso e volentieri, anche la sola idea di parlarne crea una sensazione di disagio e sconforto. Le domande in merito alla questione sono davvero tantissime. Domande e dubbi che sono in grado di dividere e creare “lotte interne” in moltissime famiglie.
In particolar modo, quando si tratta di famiglie molto numerose, la situazione diviene ancor più infuocata. Ognuno vuole la sua parte e crede di essere nel giusto. Questo scatena discussioni e, spesso, fraintendimenti che rischiano di dividere per sempre.
Anche le relazioni più solide sono state messe a dura prova a causa dell’eredità. Motivo per cui è davvero di fondamentale importanza informarsi ed essere consapevoli di quali sono i propri diritti, ma anche i propri doveri. Davvero spinosa è la questione inerente la divisione dell’eredità. La domanda che sorge spontanea in molti è la seguente: si può dividere l’eredità anche se non è presente un testamento?
Quest’ultimo, infatti, è un documento legale a tutti gli effetti e sancisce quali sono le volontà di colui che lascia l’eredità. Ma quando il testamento non c’è, allora è fondamentale sapere come si procede alla divisione dell’eredità.
Divisione dell’eredità senza testamento: come funziona
Per poter procedere alla divisione dell’eredità, quando manca un testamento, ci sono tre vie percorribili. Si può operare una divisione volontaria o contrattuale, una divisione mediata, oppure una divisione giudiziale.
Bisogna, però, ricordare che queste tre soluzioni sono percorribili, quando non ci sono le eccezioni di cui all’art. 713 del codice civile. Dunque, in caso, non vi siano tali eccezioni, si deve valutare in base alla propria specifica casistica quale sia la soluzione più adatta.
Nel primo caso, attraverso la divisione volontaria o contrattuale, si va a stipulare un vero e proprio contratto tra le diverse persone coinvolte nell’eredità, ovvero gli eredi. Ognuno dei coeredi riceverà in beni il corrispettivo della quota ideale, che gli spetta. In questo modo vi è una divisione equa.
Nel caso di una divisione mediata, la divisione dell’eredità avviene di fronte a un mediatore professionale, autorizzato dal Ministero. Tale procedimento è anche imprescindibile nel caso si voglia intentare una causa contro uno dei co-eredi, poiché, secondo la legge, non si può fare causa se non si è tentata la mediazione.
Nell’ultimo caso, la mediazione giudiziale, è davvero l’ultima spiaggia, quando non si è riusciti a procedere con una divisione contrattuale. Sia i costi, che le tempistiche, non agevolano affatto questa soluzione.