L’inflazione ha eroso il potere d’acquisto degli italiani e la classifica delle città più care d’Italia è a dir poco inquietante
Il periodo che stiamo vivendo è molto complicato. La situazione economica mondiale è molto fragile, soprattutto dopo gli anni di pandemia da Covid-19. Ma, come spesso accade nel nostro Paese, ogni problema è acuito. Il caro-vita e l’inflazione stanno mettendo a dura prova la resistenza degli italiani. E scorrendo la classifica delle città più care d’Italia, si ha la conferma che qualcosa vada fatto alla svelta.
Gli italiani vengono dagli anni della pandemia che, oltre a fiaccare la salute, hanno colpito non poco l’economia con restrizioni e lockdown. Subito dopo si è innescata la crisi energetica, acuita poi, dal febbraio 2022, dalla guerra in Ucraina, scatenata dalla Russia di Vladimir Putin, che ha modificato ulteriormente i già fragili equilibri finanziari.
Il risultato è che, da mesi, non si fa altro che registrare rincari in ogni settore. Da quello energetico, con le bollette di luce e gas più alte che mai, fino agli aumenti del listino dei carburanti: i costi di diesel e benzina, esorbitanti, hanno colpito soprattutto chi utilizza il proprio mezzo per lavoro.
Come se non bastasse c’è anche il rincaro dei generi di prima necessità. Il carrello della spesa degli italiani è sempre più vuoto per via dell’inflazione galoppante che sensibilmente eroso il potere d’acquisto delle famiglie. E la classifica delle città più care d’Italia, recentemente divulgata, non fa altro che confermare una pericolosa tendenza.
La classifica delle città più care d’Italia
Sono più che altro le città del Centro-Nord, quelle dove il costo della vita, per via dell’inflazione, è salito maggiormente. Al primo posto, Genova: il capoluogo ligure segna un inquietante +8,5% sul tasso di inflazione, che significa una spesa in più di 1.853 euro all’anno per una famiglia media.
Al secondo posto, Firenze, con un aumento di inflazione pari al +7,6% rispetto a giugno 2022, e un conseguente aumento di spesa pari a 1.772 euro per famiglia. Sul podio al terzo posto, troviamo Grosseto, con stesso tasso di inflazione di Firenze (+7,6%), ma una spesa ulteriore annua di 1.713 euro per una famiglia media.
Forse in molti si sarebbero aspettati di trovare Milano in cima alla classifica, che, invece, si piazza al quarto posto con un aumento del 6,3% dell’inflazione, il quale si traduce in un incremento di spesa di 1.710 euro. Quinto posto per Bolzano con un aumento dell’inflazione del 6,4% e un aumento di spesa di 1701 euro. Al sesto posto, Siena con un aumento del 7,5% e una spesa ulteriore di +1691 euro.
Al settimo posto si piazza Varese, dove l’inflazione sale del 6,4%, con una spesa extra di +1688 euro. Ottavo posto per Lodi dove l’inflazione sale del 6,6% e una spesa supplementare di +1675 euro. Ultimi due posti della top ten per Perugia con un aumento dell’inflazione del 7,2% e una spesa aggiuntiva di +1.654 euro e Lecco che registra un aumento dell’inflazione del 6,5% e un impatto finanziario di +1.650 euro. La nostra capitale, Roma, invece, si posiziona al ventisettesimo posto con rincari che ammontano a 1.499 euro.
Invece le città meno care si trovano al Sud: Potenza ha il tasso di inflazione più basso del Paese (+3,8%) e una spesa di 750 euro in più all’anno. Sul podio, due città della Calabria: Catanzaro, che si posiziona al secondo posto anche per l’inflazione (+4,7%) con un aumento di spesa di +878 euro. Infine, al terzo posto, Reggio Calabria con un tasso di inflazione del +5,2% e un aumento di spesa di +971 euro.