State subendo le conseguenze dei voli cancellati a causa dello sciopero? La legge vi tutela! Ecco cosa dovete fare
Ora che l’estate è ufficialmente arrivata, è tempo di pensare alle vacanze. Agosto sarà il mese in cui milioni di italiani lasceranno casa per spostarsi verso mete in grado di donare rilassare, staccando la spina. Uno dei mezzi di trasporto più utilizzati per spostarsi, soprattutto se si va all’estero, è l’aereo. Ma bisogna stare molto attenti, perché in questo periodo impazzano gli scioperi.
Se ne stanno sentendo di tutti i colori. Passeggeri costretti ad attendere giorni in aeroporto, voli cancellati o ritardi di ore e ore in attesa per capire cosa ne sarà del proprio biglietto e via dicendo. È capitato anche a voi? Non state con le mani in mano, dovete sapere che la legge vi tutela. Ecco cosa dovete fare e cosa potete ottenere facendo reclamo.
Voli cancellati per lo sciopero, ecco come tutelarsi
Questo mese di luglio è contrassegnato da diversi scioperi dei voli, con milioni di passeggeri che si sono visti cancellare il viaggio a causa di ritardi o stop definitivi. Se è capitato anche a voi, dovete sapere che la legge può tutelarvi e far sì che possiate essere risarciti in maniera istantanea.
Secondo quanto si legge nel regolamento UE numero 261 del 2004, infatti, tutte le compagnie aeree hanno l’obbligo di prestare la dovuta assistenza, altrimenti si rischia una sanzione comminata dall’Ente nazionale per l’aviazione civile. Inoltre nel corso degli scioperi, tutti i voli tra le ore 7 e le ore 10 e tra le ore 18 e le ore 21 vanno effettuati regolarmente.
In più le compagnie aeree devono garantire ai passeggeri pasti e bevande in maniera gratuita, oltre al pernottamento in albergo in caso di scioperi che si prolungano oltre le 24 ore. In caso di volo cancellato, invece, i passeggeri posso e devono richiedere il rimborso di tutta la parte di viaggio non ancora effettuata. Vale sia nel caso di uno scalo che di prima tratta.
Si può chiedere anche l’imbarco su un altro volo, in caso di rinvii continui. Occhio anche al discorso legato alla compensazione pecuniaria. Un passeggero può fare ricorso e sarà la Corte di Giustizia dell’Unione Europea a valutare il caso. La compensazione è solitamente compresa tra i 250 e i 600 euro, e questo in base alla lunghezza del viaggio.