Anche il Fisco ogni tanto va in vacanza. Purtroppo non per tutti: alcuni potrebbero ricevere brutte sorprese durante le ferie.
Le vacanze si avvicinano ma, per chi ha debiti con il Fisco, i pensieri non finiscono mai. Vediamo allora cosa fare prima di partire per godersi tranquillamente le ferie.
Migliaia – anzi, forse milioni- di persone che hanno contratto debiti, stanno già tirando un sospiro di sollievo. Pensano infatti di godersi in tranquillità il periodo estivo rimandando tutti i problemi, eventualmente, a settembre. Ma non funziona così: il Fisco va in ferie ma non per tutti.
Nel periodo che intercorre tra l’1 e il 31 agosto ci sarà lo stop di alcuni controlli ma nessuna vacanza, invece, per quanto riguarda i pagamenti delle imposte e delle cartelle esattoriali, gli avvisi di liquidazione, gli avvisi di accertamento non esecutivi e gli avvisi di recupero dei crediti di imposta. Niente vacanze nemmeno per tutti ciò che riguarda il pignoramento dei conti correnti, degli stipendi e delle pensioni.
Fisco, cosa fare per stare tranquilli in durante le vacanze
Come anticipato il Fisco va in vacanza ma cartelle esattoriali e pignoramenti no. Dunque che fare se si riceve una cartella appena prima di partire? Annullare tutto? Neanche per sogno: il modo per godersi le vacanze c’è.
Se si riceve una cartella esattoriale nel periodo estivo – ma questo vale in ogni momento dell’anno – è possibile fare Ricorso al Giudice di Pace entro 30 giorni dalla notifica se si sono riscontrati vizi di notifica del verbale di contravvenzione. In parole povere, se il cittadino non ha mai ricevuto il verbale può chiedere al Giudice di annullare la cartella esattoriale.
Un’altra ragione per cui si può richiedere l’annullamento riguarda la prescrizione del diritto a riscuotere oppure l’illegittima applicazione della maggiorazione per ritardato pagamento o l’illegittima duplicazione della sanzione. Per poter procedere e rivolgersi a un giudice è necessario controllare attentamente i termini di prescrizione.
Infatti una cartella esattoriale deve essere notificata entro 5 anni dalla data di ricevimento dei verbali di contravvenzione. Oltre tale soglia temporale il giudice dovrà necessariamente annullarla. Il secondo elemento da controllare è la notificazione dei verbali: spesso i cittadini ricevono cartelle esattoriali relative a multe che non sono mai state recapitate.
Anche in questo caso la cartella verrà annullata perché la multa deve essere recapitata entro 90 giorni e non dopo anni. Ma la cartella dovrà essere annullata anche se la multa è stata consegnata nei tempi giusti ma a una persona non abilitata alla ricezione come, ad esempio, al vostro portiere.
Infine potete partire tranquilli per le vacanze anche nel caso in cui riceviate una cartella esattoriale emessa in relazione a verbali di accertamento contro i quali era stato proposto tempestivo ricorso al prefetto. Anche in questo caso vi verrà annullata.