Tempo di dichiarazione dei redditi e tempo di controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate. I cittadini chiedono risposte.
Di questi tempi il pensiero degli italiani, per lo meno di quelli che figurano come lavoratori dipendenti è tutto rivolto alla dichiarazione dei redditi e a tutta la fase che prevede l’inserimento delle spese detraibili e gli eventuali rimborsi. In ogni caso bisogna fare attenzione a quelle che sono le varie fasi di procedura per evitare successivi e scomodi controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate. Il tutto può essere semplicemente evitato, di conseguenza, seguendo semplici regole.
Oggi più che mai il Fisco è attento a quelle che sono le possibilità di scoprire precise irregolarità da parte dei contribuenti italiani. Un provvedimento specifico oggi è capace di far individuare, prontamente, all’agenzia, i casi in cui i Modelli 730 possono essere oggetto di controllo preventivo. La conseguenza è un ritardo sostanzioso per quelli che sono gli eventuali rimborsi.
Il tutto è previsto dall’articolo 5, comma 3-bis, del decreto legislativo 21 novembre 2014, n. 175 che prevede controlli preventivi sullo stesso 730. Nel caso in cui ci siano modifiche al 730 precompilato che vanno ad incidere sullo stesso reddito dichiarato o sull’entità dell’imposta che:
- presentano elementi di incoerenza;
- determinano un rimborso di importo superiore a 4.000 euro;
Tali controlli possono prendere via in un tempo prestabilito, entro cioè quattro medi dal termine ultimo previsto per la stessa trasmissione della dichiarazione. Cosi come anticipato la presenza stessa dei controlli porta ad uno slittamento delle eventuali fasi di rimborso fino a sei mesi.
A questo punto per il contribuente risulta importante capire se in effetti la propria dichiarazione risulta essere o meno sotto controllo. Anche per questo chiaramente esiste uno specifico protocollo previsto dalla stessa Agenzia delle Entrate.
Modello 730, scattano i controlli sui rimborsi: modalità di comunicazione per eventuali verifiche
In base alle indicazioni fornite dalla circolare n°4/2018, allo scattare del controllo eventuale la situazione che si verifica sarà la seguente:
- per le dichiarazioni 730 in cui sia indicato l’INPS come sostituto d’imposta, l’Agenzia delle entrate informa il contribuente mediante un avviso nell’area autenticata e un messaggio di posta elettronica. Si considera l’indirizzo e-mail necessariamente indicato dal contribuente in fase di presentazione diretta della dichiarazione.
- Se invece il contribuente ha presentato il dichiarativo tramite il proprio sostituto d’imposta, per il tramite di un CAF o di un professionista abilitato, l’Agenzia delle entrate informa il soggetto che ha prestato l’assistenza fiscale. Quest’ultimo sua volta comunica al contribuente l’attivazione dei controlli preventivi.
In sintesi per l’Agenzia delle Entrate oggi è più che mai semplice individuare quelli elementi definiti di incoerenza che possono portare a eventuali controlli sulle stesse dichiarazioni. Tali controlli possono scattare entro quattro mesi dal termine ultimo della trasmissione della dichiarazione stessa.
A questo punto un eventuale controllo può far slittare la potenziale operazione di rimborso derivante dalla stessa dichiarazione anche fino a sei mesi. Fare le cose per bene, seguendo ogni regolamento vigente è praticamente obbligatorio, oggi più che mai. Gli italiani non hanno scelta, occorre seguire le regole per non rischiare spiacevoli e più che mai sgraditi ritardi per gli eventuali rimborsi.