Una notizia che di certo in molti non avrebbero mai voluto leggere. L’impressione che qualcosa possa cambiare spaventa molti.
La situazione generale in tutta Europa, sul piano economico finanziario non è certo delle migliori. Una crisi devastante sta di fatto investendo la stabilità di numerosi paesi. A questo punto si va verso una condizione di profonda costrizione anche per quelle che fino a poco tempo fa erano ritenute economie stabili. Una situazione di certo non prevedibile che sta spingendo in molti casi le stesse istituzioni europee verso scelte più che mai impopolari. Una su tutte? L’innalzamento dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea.
L’inflazione sale, i tassi di interessi anche. Ciò che in qualche modo viene annunciata come una terapia alla fine non fa altro che affossare milioni di famiglie spesso ridotte in condizioni drammatiche. Aumentano le rate dei mutui e di conseguenza le stesse famiglie diventano più povere.
Nel nostro paese il discorso povertà, se cosi possiamo definirlo è stato affrontato nel 2019 con l’istituzione di una misura in qualche modo rivoluzionaria. Stiamo parlando del Reddito di Cittadinanza. Una precisa quota mensile versata ai cittadini in maggiori difficoltà economiche.
La quota in questione calcolata in base a nucleo familiare, condizioni del soggetto, se in affitto o magari in quel momento proprietario di casa con mutuo attivo e tanti altri elementi alla fine hanno portato alla definizione in molti casi di importi effettivamente più che mai dignitosi.
Spesso intorno a tale misura sono susseguite specifiche polemiche, questo perché in merito all’attuazione della stessa operazione è venuta meno la parte che avrebbe dovuto provvedere al reinserimento nel mondo del lavoro di tali soggetti. Inoltre, come sempre sono spuntati i soliti furbetti, con Reddito di cittadinanza ricevuto ogni mese e lavoro ovviamente in nero.
Reddito di cittadinanza, la sorpresa per i percettori: cosa cambierà a breve
Il discorso in questione presto però potrebbe cambiare, anzi, è certo che vada verso una profonda mutazione. Dal 2024 infatti farà il suo esordio la “MIA”, misura di inclusione attiva che di fatto andrà a sostituire nel merito la misura precedente. Una serie di operazioni che troveranno il proprio culmine, si spera in Supporto alla Formazione e lavoro per quelli che sono i soggetti occupabili.
Inoltre si prevede un assegno di inclusione per tutti i soggetti considerati non occupabili. Il 31 maggio 2023 ha rappresentato l’ultimo giorno utile per inviare la domanda di adesione al Reddito di cittadinanza in sette mensilità. In sintesi parliamo di una copertura che va da giugno a dicembre, mese ritenuto di fatto ultimo per l’erogazione della stessa misura.
La misura insomma cesserà di rappresentare quello che di fatto ha significato per milioni di italiani nel corso degli ultimi anni, con tutti i limiti del caso, certo. Una operazione messa in piedi dall’ex Presidente del Consiglio Conte e probabilmente andata avanti senza quella spinta di reale inclusione nel mondo del lavoro che sarebbe dovuta essere alla base del tutto. Una nuova misura oggi, o meglio, domani, proverà a completare il lavoro fatto finora. Almeno questo è quello che sperano nelle stanze dell’attuale esecutivo.