Tra le novità assolute del nostro tempo, in un certo senso. Il boom degli ultimi anni e una certa resistenza alle legge.
Cosa succede nel nostro paese, e non solo, quando ad un certo punto ci si vede costretti a dover spendere molti soldi al mese per seguire eventi sportivi, intrattenimento, cinema e quant’altro comodamente da casa propria? Molto semplice, l’italiano in genere si adatta a modo suo alla dinamica specifica e prova in qualche modo a superarla, raggirarla, nel verso senso dela parola. Succede che il tutto viene ad ogni modo praticato ma spendendo molto meno della metà di quanto costerebbe ufficialmente.
Niente di nuovo insomma all’orizzonte, siamo di fatto alle prese con pratiche particolarmente standard nel nostro paese. Parliamo di pirateria per quel che riguardi i grandi network di intrattenimento, qualcosa che di fatto esiste da sempre, da molto prima che il tutto diventasse in qualche modo “di massa”.
Prima le strade erano altre e chiaramente anche gli interessi di gravitava e gravita ancora intorno a questo specifico mondo. Anni fa la possibilità di guardare praticamente gratis eventi live di natura sportiva e non solo, film, documentari e quant’altro era certo aperta a tutti, ma forse non concepita a livello di “affluenza” come oggi.
Al giorno d’oggi infatti la qualità è di gran lunga migliore rispetto a prima, i costi sono molto bassi, parliamo di circa 100 euro per un decoder capace di trasmettere dietro pagamento di 10 euro mensili in media, spesso anche 8 euro o addirittura 6, per intenderci, qualsiasi tipo di evento o programma a pagamento.
Questa è l’IPTV, volgarmente definita “pezzotto”. Un sistema che consente in alcuni casi, quando si ha la possibilità di avere una smart tv di fare anche a meno del decoder e quindi di risparmiare ulteriormente. In quel caso, tutto avviene tramite una app, segnalata dall’installatore, per cosi dire.
Un business davvero incredibile che tiene incollati alla tv milioni e milioni di italiani dietro il pagamento di pochissimi euro al mese. Di recente una grande operazione portata avanti da Guardia di Finanza e non solo ha smantellato una rete abbastanza grande impegnata a inviare il segnale dell’IPTV in ogni parte del paese. Nonostante questo, però il fenomeno continua.
Iptv, scatta l’allerta: i fruitori del “sevizio” in questione però rischiano grosso
Sky, Dazn, Netflix, Prime Video e Disney+ e tanto altro ancora. Tutto insomma a disposizione del cliente per pochi euro al mese. Un giro d’affari stimato in centinaia di milioni all’anno e utenti che forse non hanno ancora compreso quanto potrebbero rischiare qualora si venisse intercettati.
La legge, sotto questo punto di vista è abbastanza chiara. Multe salatissime qualora si venisse in qualche modo scoperti, da 2.582 euro fino ad arrivare a 25.822 euro. Inoltre per questo tipo di reato si potrebbe rischiare il carcere dai 6 mesi ai 3 anni. Siamo davvero sicuri che valga la pensa di rischiare di fronte a un simile ipotetico scenario? Per ora i molti cittadini coinvolti sembra siano disposti a correre questo rischio. Per il prossimo futuro, magari, chissà.