Importanti novità sul fronte Superbonus 110% con molti cittadini che possono sfruttare la nuova funzione dello spalma crediti. Ecco come funziona.
La burocrazia non si ferma mai! Lo sanno bene tutti coloro alle prese con il Superbonus 110% che possono sfruttare una nuova funzione, ovvero quella dello spalma crediti. Ma in cosa consiste? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.
Siamo ormai giunti alla fine del mese di maggio 2023 e sono molte le novità con cui ci ritroviamo a dover fare i conti. Cambiamenti che hanno un impatto non indifferente anche su situazioni inerenti l’anno scorso. Non parliamo solo del Covid oppure dell’aumento generale dei prezzi, ma anche dei bonus edilizi.
Nel corso del mese di febbraio 2023, come noto, il governo ha deciso di dire stop alla cessione dei crediti e allo sconto in fattura per il Superbonus 110%. Proprio soffermandosi su quest’ultimo, inoltre, giunge un’importante novità. Ovvero la possibilità di sfruttare il cosiddetto spalma crediti. Ma in cosa consiste? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.
Superbonus 110%, arriva lo “spalmacrediti”: tutto quello che c’è da sapere
La stretta apportata lo scorso febbraio ai bonus edilizi non è passata di certo inosservata. Da qui la decisione di apportare delle novità, in modo tale da permettere ai contribuenti di utilizzare in modo efficace le detrazioni inerenti le spese dello scorso anno in sede di dichiarazione dei redditi. Entrando nei dettagli, i soggetti interessi possono usufruire della possibilità di spalmare i crediti maturati nell’arco di dieci anni.
In questo modo si vuole ovviare al problema della limitata capienza fiscale dei soggetti con redditi medio bassi. Basti pensare che, stando ai dati Enea, la spesa media per il Superbonus 110% è stata pari a 113.845 euro per le villette. Tale importo è stato pari a 96.877 euro per le unità indipendenti e meno di 50 mila euro per i condomini.
I valori da portare in detrazione oscillano tra i 10 mila e i 50 mila euro all’anno. Ovvero cifre particolarmente elevate, considerando l’Irpef che viene in genere versato dai cittadini del nostro Paese. Ne consegue che molti rischiano di perdere il diritto al rimborso. Grazie allo spalma crediti, però, è possibile ovviare a tale situazione.
Superbonus 110%, arriva lo “spalmacrediti”: i chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate
Entrando nei dettagli, come si evince da una nota dell’Agenzia delle Entrate: “La detrazione superbonus relativa alle spese per gli interventi di efficienza energetica, sismabonus, fotovoltaico e colonnine di ricarica di veicoli elettrici, sostenute dal primo gennaio al 31 dicembre 2022, può essere ripartita in dieci quote annuali a partire dal periodo d’imposta 2023 su opzione del contribuente”.
Chi desidera spalmare gli interventi di ristrutturazione ed efficientamento energetico in dieci anni, quindi, dovrà indicarli con la dichiarazione dei redditi del prossimo anno. Ne corso del 2023, invece, è possibile beneficiare solamente della suddivisione in quattro quote annuali. L’opzione per le dieci rate dovrà essere richiesta nella dichiarazione dei redditi del 2024, con riferimento all’anno d’imposta 2023. Una volta effettuata una scelta, è bene sottolineare, non sarà possibile tornare indietro.