Attenti all’aumento generale dei prezzi e alle possibili conseguenze sui soldi lasciati sul conto corrente. Ecco come proteggere i propri risparmi.
Il caro vita riduce il nostro potere di acquisto, finendo così per avere delle ripercussioni non indifferenti anche sul nostro conto corrente. Proteggere i risparmi di una vita dall’inflazione, però, è possibile. Ma come fare? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.
Capita a tutti di mettere mano al portafoglio, senza nemmeno rendersi conto di contribuire in questo modo a ridurre i propri risparmi. A partire dall’alimentazione fino ad arrivare alle bollette delle utenze domestiche, passando per le varie necessità quotidiane, d’altronde, sono davvero molti i costi con cui dover fare i conti e che pesano sulle nostre tasche.
Se tutto questo non bastasse, a peggiorare la situazione ci si mette il preoccupante aumento generale dei prezzi che finisce per ridurre ulteriormente il nostro potere di acquisto. Riuscire a contrastare l’inflazione e difendere i risparmi di una vita, però, è possibile. Entriamo quindi nei dettagli per vedere come fare e tutto quello che c’è da sapere in merito.
Abbiamo già visto che lasciare i propri soldi fermi sul conto corrente può rivelarsi controproducente per via dei costi e dei rischi derivanti. Se tutto questo non bastasse, nel corso del 2023 ci ritroviamo, purtroppo, alle prese con una tassa occulta che finisce per erodere i nostri risparmi, ovvero l’inflazione. Quest’ultima, purtroppo, può avere delle ripercussioni non indifferenti. Come sottolineato dalla Banca d’Italia, infatti: “anche piccole differenze nei tassi di inflazione possono avere grandi conseguenze cumulandosi nel tempo“.
Per poi aggiungere: “Se oggi con dieci euro posso comprare dieci pacchi di pasta, tra vent’anni potrò comprare quasi sette pacchi se l’inflazione sarà del 2 per cento all’anno e solo cinque pacchi e mezzo se l’inflazione sarà del 3 per cento all’anno. Dieci euro oggi valgono quindi più di dieci euro fra vent’anni (e meno di dieci euro di vent’anni fa!)”.
Sempre il noto istituto, quindi, fornisce alcuni consigli utili per proteggere i propri risparmi dall’inflazione. Innanzitutto viene suggerito di diversificare, ovvero investire in più prodotti diversi tra loro. Tra questi si annoverano depositi, titoli di Stato, azioni e obbligazioni delle imprese, materie prime, immobili e così via.
Considerando il fatto che con l’aumentare dell’inflazione aumentano anche i tassi di interesse, inoltre, si consiglia di investire una parte dei propri soldi in strumenti con scadenza a breve termine o tasso variabile. Tra questi si annoverano, ad esempio, conti correnti e depositi a breve termine, BOT, titoli di Stato e altre obbligazioni a tasso variabile. In questo modo è possibile reinvestire i fondi scaduti o che scadranno a breve a tassi che nel frattempo sono aumentati per via dell’inflazione.
Banca d’Italia, inoltre, invita a prestare attenzione ai rendimenti reali. Per conoscere il tasso di crescita del potere di acquisto del nostro capitale, ricorda l’istituto “dobbiamo sottrare ai rendimenti nominali il tasso atteso d’inflazione. Il capitale investito in uno strumento che rende il 3 per cento, con un’inflazione del 2 per cento, crescerà solo dell’1 per cento in termini di beni e servizi che si potranno acquistare”.
Stabilire a priori su quali strumenti puntare per contrastare l’inflazione, ovviamente, non è possibile. Per questo motivo si consiglia di valutare bene tra le varie soluzioni disponibili, in modo tale da poter optare per la soluzione più adatta alle proprie esigenze.