Anticipo TFR, incredibile quello che sta accadendo: brutta batosta per tutti

Chiedere in anticipo del TFR è un diritto del lavoratore ma, quest’anno sta accadendo una cosa incredibile.

Con l’impennata dei tassi di interesse sono aumentati anche i costi relativi agli interessi che maturano sul trattamento anticipato di fine rapporto o di fine servizio. In particolare, per i dipendenti pubblici c’è una pessima notizia che riguarda proprio la possibilità di chiedere un anticipo agevolato del trattamento di fine servizio.

Anticipo del TFR: cosa sta succedendo?
Anticipo del TFR – contocorrente.it

Il trattamento di fine rapporto o il trattamento di fine servizio è una somma di denaro che viene accantonata dal datore di lavoro ogni anno. L’importo messo da parte corrisponde alla retribuzione del singolo dipendente e prevede la maturazione di determinati tassi di interesse.

Secondo quanto stabilito dall’ordinamento giuridico italiano, il lavoratore in possesso di determinati requisiti e a specifiche condizioni ha la possibilità di chiedere un anticipo sul trattamento.

Tuttavia, si sta verificando una cosa incredibile che rappresenta una vera e propria batosta, soprattutto per i lavoratori dipendenti pubblici: un’impennata degli interessi al 5%.

Anticipo TFR, che batosta: interviene l’INPS a tutelare i lavoratori

Con lo scopo di tutelare i dipendenti statali si è stipulato un accordo tra istituti di credito che aderiscono all’associazione bancaria italiana. Ma anche l’INPS è intervenuta per l’anticipo agevolato delle liquidazioni agli statali, erogando l’anticipo sul Tfr o sul TFS anche per l’intero importo, ovvero senza rispettare il limite dei 45.000€. In questo caso, il tasso attualmente applicato ed il 1%, con un prelievo dello 0,5%, per coprire le spese di amministrazione.

Anticipo del TFR: cosa sta succedendo?
Anticipo del TFR – contocorrente.it

A conti fatti si tratta di una vera e propria batosta per coloro che fanno richiesta di TFR, soprattutto considerando i tempi d’attesa medi che possono arrivare anche a 5 anni.

L’istituto previdenziale ha stanziato circa 300 milioni di euro per coprire le richieste di TFR e TFS. Queste risorse servono a tutelare determinate categorie di lavoratori dipendenti delle pubbliche amministrazioni.

A tale proposito, l’INPS ha precisato, con il messaggio numero 430 del 30 gennaio 2023, che solo gli iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali hanno la possibilità di accedere alla nuova anticipazione ordinaria del TFS e del TFR. 

Nel frattempo i lavoratori sono in attesa della sentenza della Corte Costituzionale che dovrebbe arrivare entro la fine del mese. In tale sede, si discuterà delle norme attualmente in vigore in merito al pagamento differito dei trattamenti di fine rapporto e di fine servizio.

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