Continua imperterrito il “lavoro” dei truffatori del web. Sempre più casi, sempre più situazioni di disagio per gli utenti.
Il web nonostante i numerosi vantaggi che indubbiamente consegna quotidianamente ai cittadini è capace di diventare un luogo da incubo per gli stessi utenti. Crescono a dismisura i casi di truffa. Nessuno è al sicuro e prima o poi potrebbe davvero capitare a chiunque di essere coinvolti in situazioni assolutamente spiacevoli.
Continua dunque imperterrita la missione di quanti per vivere non fanno altro che approfittare del prossimo. In questo caso il web si mostra ancora una volta come terreno più che mai fertile per certe specifiche dinamiche. Oggi più che mail il rischio è concreto per tutti.
Almeno una volta nella vita qualsiasi cittadino si è trovato con una mail in casella o un sms equivoco. Contenuti che inizialmente sembrano promettere vantaggi indiscutibili ma che poi si trasformano in tutt’altro. Il gioco è proprio questo, supportato, sempre, dall’apposito link.
Tale strumento è di importanza vitale per il buon fine dell’operazione truffaldina. Il tutto serve a raccogliere informazioni in modo subdolo riguardo l’utente. Informazioni in merito all’identità e soprattutto riguardanti la descrizione dei prodotti finanziari utilizzati, un conto corrente, per esempio.
Spesso, però, tali contenuti abbandonano la promessa di un vantaggio e vanno spediti verso altre situazioni. La problematica di natura bancaria o postale per esempio. Una qualsiasi situazione da risolvere fornendo per l’appunto dati personali e quant’altro. Di recente una nuova truffa circola indisturbata ma importanti novità in merito sono più che mai benauguranti.
Una recente sentenza emanata di recente dal Tribunale di Firenze, ha infatti confermato che nel momento in cui il truffato abbia di fatto subito il raggiro senza aver condiviso i propri dati personali al malintenzionato in questione, a farsi carico della responsabilità dell’accaduto è la banca.
La truffa in questione è quella che ancora oggi, cosi come anticipato, spesso circola indisturbato. Il contenuto del messaggio ricevuto dagli utenti in questi casi è il seguente: “Gentile cliente, per motivi di sicurezza, la invitiamo ad effettuare la verifica dei suoi dati anagrafici al seguente link https://hello-ign-sec.com”.
Una delle vittime di questa incredibile truffa, qualche anno fa ha semplicemente cliccato su link in questione senza fornire poi informazioni personali di alcun tipo. Risultato? Il suo conto corrente è stato letteralmente svuotato di ben 13mila euro. La vittima ha chiesto successivamente alla banca di essere risarcita ma l’istituto si è mostrato del tutto contrario alla possibilità specifica.
La stessa vittima si è poi rivolta al Codacons Toscana e dopo un passaggio in tribunale si è vista restituire dalla banca i soldi sottratti in seguito alla truffa subita.
“Questa è una sentenza importante – ha spiegato la presidente di Codacons Toscana, Silvia Bartolini – perché di casi come questi ne capitano tanti e il tribunale ha ribadito un principio: la banca deve adoperarsi per attuare tutti i sistemi di sicurezza possibili e che, in caso di contestazione, deve provare che è stato davvero il cliente a fare quell’operazione”.
Un segnale di speranza, insomma, per tutti i cittadini italiani vittime di truffe online e non solo.