Molti pensionati dovranno dire addio al trattamento pensionistico nel caso in cui non abbiano inviato questo documento. Ecco di quale si tratta.
Pessime notizie per molti pensionati che se non hanno provveduto ad inviare questo modulo rischiano di vedersi sospendere le pensioni da parte dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale. Ma di quale si tratta? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.
La pensione è un traguardo importante della propria vita. Basti pensare che viene raggiunto dopo tanti anni passati al lavoro, alle prese con i vari impegni e scadenze da rispettare. Non stupisce, quindi, che siano in tanti a non vedere l’ora di poter finalmente accedere a tale trattamento. Non sempre però le cose vanno come sperato. Lo sanno bene i molti anziani che si ritrovano a vivere con pensioni al di sotto di mille euro al mese.
Importi inadeguati, soprattutto considerando l’aumento generale dei prezzi che caratterizza l’ultimo periodo. Se tutto questo non bastasse, giungono pessime notizie per tanti pensionati che se non hanno provveduto ad inviare tale modulo rischiano di vedersi sospendere le pensioni da parte dell’Inps. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo cosa c’è da sapere in merito.
Come già detto, giungono pessime notizie per molti pensionati che rischiano di dover dire addio all’assegno pensionistico nel caso in cui non abbiano provveduto ad inviare questo documento. Come riportato da Informazione Oggi, la revoca scatta per i soggetti che non hanno provveduto ad inviare, entro i termini prestabiliti, il modello RED.
Entrando nei dettagli si ricorda che l’Inps lo scorso 9 maggio 2023 ha reso noto, attraverso il messaggio Hermes numero 1661, di aver revocato gli importi in più erogati nel corso del 2019 e del 2020. Ad essere interessati da tale provvedimento coloro che non hanno inviato il Modello Red, nonostante percepiscano entrate aggiuntive legate al reddito.
I soggetti obbligati ad inviare tale comunicazione, è bene ricordare, sono i pensionati che pur avendo presentato la dichiarazione dei redditi, devono comunque presentare il modello Red se vi sono altri redditi.
Si tratta dei cosiddetti redditi esclusi o comunque che non vengono inseriti in sede di dichiarazione dei redditi. Allo stesso modo il modello RED deve essere presentato nel caso in cui si registri una variazione della situazione reddituale propria o comunque del proprio nucleo famigliare.
A tutti i soggetti obbligati, l’Inps ha inviato una raccomandata attraverso cui ha reso noto il termine ultimo per l’invio del modello Red. Se tali tempistiche non vengono rispettate, l’istituto di previdenza provvede innanzitutto a sospendere il trattamento per 60 giorni.
La trattenuta è pari al 10% dell’assegno pensionistico. Se entro sessanta giorni il soggetto interessato non invia la documentazione richiesta, ecco che l’Inps revoca l’assegno pensionistico. Se tutto questo non bastasse bisognerà restituire anche gli importi aggiuntivi.
Onde evitare di incorrere in questi spiacevoli inconvenienti, pertanto, si invita i soggetti interessati ad inviare la domanda di ricostituzione reddituale entro la data scritta nel sollecito. A tal fine è possibile sfruttare l’apposito servizio, disponibile sul sito dell’Inps, denominato “Ricostituzione reddituale per sospensione art. 35 comma 10 bis DL 207/2008″.