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Bonus e indennità

Assegno di inclusione: caratteristiche della misura che sostituirà l’Rdc

Si chiamerà assegno di inclusione, la misura che sostituirà il reddito di cittadinanza. Scopriamo quali sono le caratteristiche principali.

Già in campagna elettorale, il Governo Meloni aveva preannunciato l’intenzione di eliminare in maniera definitiva, ma graduale, il Reddito di cittadinanza. Con il decreto lavoro del 1° maggio si sta delineando la misura che andrà a sostituire il sussidio di povertà: l’assegno di inclusione.

Canva – Conto corrente

L’assegno di inclusione è una misura che sostituirà il reddito di cittadinanza. Si tratta di un contributo economico che sarà indirizzato in favore, solo, delle famiglie in difficoltà economica in cui è presente un over 60, minori o soggetti affetti da disabilità.

Già con l’approvazione della Legge di bilancio 2023, erano state introdotte numerose novità che avevano radicalmente modificato il reddito. Basti pensare che si era passato da un’erogazione di 18 mesi ad una di sei mesi.

Inoltre, erano stati disposti dei cambiamenti anche in merito ai cosiddetti percettori occupabili. Ovvero coloro che pur essendo in una condizione di svantaggio economico hanno tutte le caratteristiche per essere inseriti nel mondo del lavoro.

Assegno di inclusione: caratteristiche del sostegno economico

A partire dal prossimo anno, l’assegno di inclusione andrà a sostituire il reddito di cittadinanza e sarà erogato solo in favore delle persone che hanno più di 60 anni di età e nuclei familiari in cui sono presenti minori o soggetti affetti da disabilità. Per ricevere il sostegno economico è necessario essere in possesso di determinati requisiti reddituali e patrimoniali.

Ad ogni modo, l’importo dell’assegno sarà pari a €500 al mese erogato per 18 mensilità, prorogabili per ulteriori 12 mesi, inframmezzati da un mese di stop.

Stando a quanto si legge dal decreto legge approvato dal governo il primo maggio, l’importo dell’assegno di inclusione non potrà essere inferiore a 480 euro al mese.

Inoltre, i percettori che sono titolari di un contratto di locazione riceveranno anche un contributo aggiuntivo del valore massimo di €280 per il pagamento dell’affitto.

Per accedere al sussidio sarà necessario rispettare alcuni requisiti, come la soglia dell’ISEE familiare che non deve essere superiore a 9.360 euro. È previsto anche un limite reddituale di €6000 all’anno.

Cosa accadrà per tutti gli attuali percettori di reddito di cittadinanza che non rientrano nelle suddette categorie?

Il progetto per i cittadini occupabili

Coloro che attualmente percepiscono il reddito di cittadinanza e hanno età compresa tra 18 e 59 anni sono considerati occupabili. Significa che questa categoria di cittadini ha tutte le caratteristiche per poter essere inserito nel mondo del lavoro.

Di conseguenza, con la soppressione del reddito di cittadinanza, la suddetta categoria di percettori non riceverà più il sussidio mensile. In alternativa, il governo propone un percorso di formazione e reinserimento professionale che prevede il riconoscimento mensile di un contributo di massimo €350.

Il contributo sarà revocato al primo rifiuto di un’offerta di lavoro, sia a tempo pieno che a tempo parziale, con contratto di almeno un mese.

In presenza, di un’offerta di lavoro a tempo indeterminato, il beneficiario del contributo economico sarà tenuto ad accettare la proposta su tutto il territorio nazionale.

Se il cittadino dovesse trovarsi di fronte ad un’offerta di lavoro a tempo determinato vige l’obbligo di accettare la proposta solo se il luogo di lavoro non è distante più di 80 km dal proprio domicilio.

In base alle informazioni fornite dal governo, è prevista un’attività di vigilanza specifica da parte delle forze dell’ordine, al fine di evitare che accedano al diritto anche i soggetti che non sono in possesso dei requisiti previsti dalla legge.

Published by
Floriana Vitiello