Un dato in particolare fa ben sperare tra quelli forniti di recente dall’Istat. Il paese potrebbe presto in qualche modo uscire dal buio.
Una notizia per niente annunciata. Oggi più che mai il paese ha bisogno di certezze. Oggi più che mai ci ritroviamo a fare i conti con qualcosa che non avevamo previsto. Le risposte che arrivano da chi ha di fatto il termometro del paese, in questo momento sono inaspettatamente positive. Di questo passo gli italiani potranno tornare a sorridere.
Dati che servono al paese per provare una ripresa sulla quale molti non avrebbero mai puntato. Dati che servono anche soprattutto ai cittadini per avere coscienza che forse intorno a loro qualcosa sta cambiando davvero. La speranza della rinascita insomma.
La situazione per certi versi stava già cambiando da qualche mese. Possiamo vedere anche attraverso la pubblicazione di bandi di concorso o magari attraverso le ricerche di nuovi candidati che sempre più aziende mettono in atto, che qualcosa in quel senso si sta, come dire, muovendo.
Le conferme, infatti, in questo senso arrivano dai dati Istat riferiti al mondo del lavoro. Nel mese di marzo, per il terzo mese consecutivo aumenta il numero degli occupati (+22mila unità su febbraio). 297mila occupati in più in un anno, prendendo in esame un arco di tempo molto più lungo.
Il numero complessivo di occupati ha raggiunto il picco di 23.349.000. Il tasso di occupazione è stabile al 60,9%. Per quel che riguarda gli uomini siamo al 70,1% mentre le donne si fermano al 51,6 per cento. Il tasso di occupazione, sull’anno, sale di 0,9 punti percentuali.
Lavoro, il dato sull’occupazione che fa ben sperare: tutti gli altri dati forniti da Istat
I numeri crescono e i dati forniti da Istat ci parlano di un primo trimestre del 2023 che mostra un incremento rispetto a quello precedente del numero di occupati (+0,4%, pari a +90mila unità). Cresce il numero di persone che cercano lavoro (+0,6%, pari a +12mila unità) e diminuisce quello delle persone inattive (-1,0%, pari a -125mila unità).
Nel complesso, il tasso di disoccupazione totale scende al 7,8% (-0,1 punti), quello giovanile al 22,3% (-0,1 punti). Le persone che oggi cercano lavoro sono 1.980.000. A novembre, nel punto più basso dello stesso dato erano 1.975.000.
L’Istati ci parla poi della stabilità del numero di inattivi – tra i 15 e i 64 anni -, e spiega: “è sintesi della crescita tra gli uomini e tra chi ha 50 anni o più e della diminuzione tra le donne, i 15-24enni e i 35-49enni. Il tasso di inattività rimane invariato al 33,8%”.
Nel mese di marzo 2023 il numero di occupati supera quello di marzo 2022 dell’1,3% (+297mila unità). Rispetto a marzo 2022, inoltre diminuisce sia il numero di persone in cerca di lavoro (-5,1%, pari a -106mila unità) sia il numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni (-2,2%, pari a -281mila). Dati che fanno più che mai sorridere considerando il momento dal quale veniamo e considerando gli scenari ipotetici futuri. Un bel passo avanti, almeno stando ai numeri ce ci si augura possa portare a sempre migliori condizioni generali nel nostro paese. Appuntamento al prossimo ciclo di dati.