La scienza ha rivelato una verità sull’intelligenza dei figli che capovolge le credenze comuni. Le doti intellettive si ereditano dalla madre, non dal padre.
Le mamme vanno ringraziate per moltissimi motivi, uno di questi è per aver trasmesso l’intelligenza.
“Ha gli occhi di papà, il naso di mamma, la bocca del nonno” quanto ci piace cercare di ritrovare nei bambini le somiglianze con i genitori e i nonni o, perché no, con gli zii. Non solo l’aspetto fisico ma anche quello caratteriale spesso si ricollega ad un parente. Il bello è che nessuno può prevedere in anticipo come sarà il proprio bambino né quale temperamento o dote avrà. Questo perché la riproduzione presuppone infinite possibilità di combinazioni tra geni.
L’ereditarietà è stata studiata da Gregor Mendel nel lontano 1865. Le Leggi da lui formulate sono state nel tempo messe in discussione fino ad arrivare alla conclusione che le eccezioni sono talmente tante che più geni intervengono nella trasmissione dei caratteri. E poi occorre anche considerare i salti generazionali. Argomenti affascinanti, ma oggi ci soffermeremo su una recente scoperta che sconvolgerà i papà. I figli l’intelligenza la prendono dalla mamma.
Gli scienziati hanno scoperto che i geni dell’intelligenza sono trasportati dal cromosoma X (quello femminile). La ricerca ha avuto come protagonisti dei topi geneticamente modificati. Alcuni animali hanno sviluppato cervelli e teste più grandi in corpi più piccoli. Altri cervelli piccoli in corpi più grandi. La causa di questa differenza è stata riscontrata proprio nel cromosoma X.
In definitiva, i topo con cervelli più grandi sono risultati essere quelli con una dose più elevata di geni materni.
I bambini più dotati intellettivamente devono ringraziare la mamma. La scienza ha rivelato come la madre sia il genitore dal quale dipende la trasmissione dei geni dell’intelligenza ai figli. Si tratta dei cosiddetti geni “condizionati” che si comportano in modo differente a seconda che i figli li ereditino dalla mamma o dal papà.
Nello specifico, a livello cellulare l’attivazione si avrebbe solamente qualora la provenienza sia femminile. Cade, dunque, l’ipotesi avanzata per lungo tempo di un’equa suddivisione del quoziente intellettivo tra i due genitori. I geni dell’intelligenza sono legati solamente al cromosoma X. Vi sveliamo un segreto, le donne hanno due cromosomi X, gli uomini uno soltanto.
Gli scienziati hanno scoperto che i geni materni si sviluppano a livello della corteccia cerebrale. Sarebbero totalmente assenti, invece, i geni paterni. Per puntualizzare, la corteccia cerebrale è la porzione di cervello che ospita le funzioni cognitive complesse come il pensiero razionale e l’articolazione del linguaggio nonché l’intelligenza.
Al contrario, i geni paterni si accumulano nella porzione di cervello che controlla le emozioni (ipotalamo e amigdala).
I geni influiscono sulle doti intellettive dei figli ma non sono gli unici responsabili del quoziente intellettivo dei bambini. Il patrimonio genetico ereditato influisce in una percentuale compresa tra i 40 e il 60%. La parte restante è legata all’ambiente, agli stimoli che l’individuo riceve fin dalla nascita. E non occorre dimenticare che anche la sfera emotiva (dove i protagonisti sono i geni del papà) incide sullo sviluppo dell’intelligenza.
Un gioco di squadra, quindi, che non esclude nessuno. Mamma e papà, entrambi hanno un ruolo importante. D’altronde questa è la perfezione della natura.
E se volete mettere alla prova le vostre doti, qui proponiamo un test di intelligenza.