Uno dei vizi peggiori dell’uomo, senza ombra di dubbio. Addolcito negli ultimi anni, in qualche modo, forse, dalla tecnologia.
Pensiamo a quanto sia diffuso il “vizio” del fumo al giorno d’oggi. Parliamo di qualcosa, una abitudine, un vizio per l’appunto, chiamiamolo, di fatto, per quello che è. Pensiamo a quanto sia impossibile, per milioni di persone, considerato alla fine da esse stesse, smettere di fumare. Gli ultimi anni ci hanno consegnato delle ricette alternative, non tanto per quel che riguarda la fine della dipendenza ma per la sua sopravvivenza in forma meno dannosa.
Da un po’di anni ormai il fumatore si è illuso di poter risolvere ogni suo problema adottando misure alternative alla vera e propria sigaretta, per intenderci. Una volta si utilizzavano le vecchie stecchette di liquirizia, qualcuno addirittura gli stuzzicadenti per avere labbra e mente impegnate, insomma. Oggi, il discorso si è fatto del tutto più complicato, in un ceto senso. Si prova a rimediare con la tecnologia, insomma, con strumenti assolutamente nuovi.
Sigaretta elettronica, evoluzioni varie e quant’altro. In questo caso ci troviamo di fronte a una vera e propria rivoluzione insomma, la possibilità di eliminare il danno causato dal vizio del fumo provando in qualche modo ad utilizzare uno strumento che in teoria quello stesso danno dovrebbe evitarlo, certo. Il problema, però, nasce proprio per quel che riguarda questa stessa eventuale consapevolezza, non sempre ne si ha certezza, in sintesi,
Di recente alcuni test condotti nell’ambito specifico hanno evidenziato quelli che sono i vari ed effettivi rapporti di forza, per dirla in questo modo, tra i vari rischi causati dalle diverse tipologie di sigarette oggi in commercio. Quello che emerge potrebbe far cambiare idea a numerosi fumatori, spingendoli a posizionarsi in modalità completamente diversa rispetto al passato. Questo vuol dire in qualche modo cambiare abitudine, pensare alla salute, forse.
Al giorno d’oggi, le opzioni sul mercato per chi si definisce, in un modo o nell’altro fumatore sono alla fine tre. La classica sigaretta, la Iqos e la sigaretta elettronica. Queste insomma le possibilità che si hanno oggi, diciamo cosi, se proprio non si riesce a rinunciare al vizio. Certo esistono sostanziali differenze tra le diverse soluzioni. La Iqos, per intenderci, è un prodotto lanciato sul mercato da Philips Morris, un dispositivo elettronico che provvede al riscaldamento del tabacco posto in un apposito stick.
Il fumatore, inala una esalazione che di fatto va a simulare il fumo classico. Temperatura di circa 350 gradi rispetto ai circa 800 della tradizionale sigaretta. Nel caso della sigaretta elettronica invece funziona tramite riscaldamento di un metallo che produce un processo di evaporazione mediante liquido. Nel caso di classica sigaretta e Iqos ci troviamo di fronte alla presenza di vero tabacco, la prima lo brucia, la seconda lo riscalda.
Sigaretta classica o elettronica, lo studio è spietato: i risultati delle analisi effettuate
Le conclusioni delle analisi eseguite sui vari dispostivi e non presenti sul mercato hanno evidenziato la presenza di specifiche sostanze e di conseguenza il grado di pericolosità delle tre diverse soluzioni proposte. Nel fumo di tabacco possiamo trovare oltre 4000 sostanze nocive. Settanta di queste cancerogene. Tra esse, troviamo: Butadiene, Nitrosammine, Acetaldeide, Benzene, Piombo, Mercurio, Ossido Nitrico e altre. Ricordiamo, inoltre che fumo rappresenta la principale causa di cancro al polmone con una stima dell’85/90%.
Il laboratorio della fondazione Abich che si è occupato di tutte le analisi del caso ha confrontato quindi i tre sistemi utilizzati oggi dai fumatori. Stessa tipologia di operazione è stata inoltre condotta dalla Fondazione Veronesi. I medici intervistati in merito agli esiti delle stesse analisi sono stati i seguenti: Prof. Umberto Tirelli, Prof. Fabio Beatrice, Prof. Lamberto Manzoli, Dott. Carlo Cipolla, Prof. Giacomo Mangiaracina, Prof. Giovanni Tazzioli.
I dati analizzati, dunque, hanno prodotto un risultato che in qualche modo calca una linea già tracciata negli anni precedenti in quanto a consapevolezza rispetto ai rischi delle tre versioni di “sigaretta” presenti oggi in commercio. La percentuale di rischio, in merito è cosi suddivisa: sigaretta tradizionale 100%, IQOS 30%, sigaretta elettronica 8%. La sigaretta elettronica è di certo quella definita meno dannosa rispetto alle altre, questo è poco ma sicuro.
La Iqos, invece è molto meno dannosa della tradizionale sigaretta che resta in ogni caso la più pericolosa tra le tre. Dati che confermano una tendenza ampiamente confermata anche da vari altri studi. A questo punto, la decisione è tutta per i fumatori. Continuare a fumare la classica sigaretta, passare a sistemi per cosi dire alternativi o immaginare di smettere una volta per tutte con questa specifica dipendenza? Non è certo facile, lo immaginiamo, staccarsi all’improvviso da una simile “frequentazione”, questo è evidente.
Altrettanto evidente è che smettere si può e a volte è molto meno difficile di quanto possa apparire. Sigaretta elettronica, alternativa o classica insomma poco importa. La salute viene prima di ogni cosa e in alcuni casi bisognerebbe sempre ricordarselo.