Bonus barriere architettoniche, sempre più cittadini si chiedono se anche la sostituzione di infissi e pavimenti possa rientrare nella detrazione economica. Vediamo nel dettaglio cosa prevede la normativa di riferimento.
Nella nuova legge di bilancio, il governo guidato da Giorgia Meloni ha deciso di confermare anche il bonus barriere architettoniche del 75 per cento. Si tratta di un’agevolazione che consente di poter usufruire di una detrazione d’imposta sulle spese sostenute per modifiche abitative il cui scopo è quello di rimuovere gli ostacoli architettonici interni alla casa.
Un bonus dunque, che viene rinnovato anche per dare la possibilità a persone affette da handicap o disabilità e ai loro caregivers, di essere supportati economicamente per questo genere di interventi. Così come già accade ad esempio per le modifiche che un disabile deve fare alla vettura, nel caso in cui possa guidarla con la patente speciale.
È importante però precisare che questa detrazione è aperta a tutti, e dunque non riservata soltanto ai disabili. Lo stato infatti si propone di rimborsare qualunque tipo di spesa venga fatta dai cittadini per migliorare l’accessibilità all’edificio in cui si risiede. Un’agevolazione già prevista tra i vari benefici concessi ai titolari di Legge 104.
Il bonus barriere architettoniche 75 per cento è stato prorogato dal governo fino alla data del 31 Dicembre 2025. Nulla cambia per quanto riguarda i requisiti e i beneficiari di questa misura, che possono essere sia persone fisiche, che aziende o condomini, nel momento in cui la domanda viene accettata, e si ha accesso alla detrazione, questa sarà ripartita dallo stato italiano in cinque quote annuali.
Sono poi previsti dei tetti di spesa massima, entro cui è possibile richiedere il rimborso della cifra spesa per le modifiche abitative.
I limiti di spesa previsti dalle legge su questo bonus, sono i seguenti:
Ma quali sono esattamente tutti gli interventi di modifica abitativa che possono essere coperti da questo bonus? Molti contribuenti si chiedono ad esempio, non essendo forse la normativa sufficientemente chiara in merito, se sia possibile anche sostituire gli infissi o i pavimenti attraverso questa agevolazione.
La risposta è affermativa, a patto però, è importante precisare, che la finalità dichiarata di migliorare è l’accessibilità dell’unità immobiliare. Rispettando questa condizione, con il bonus barriere architettoniche è possibile anche vedersi rimborsati i seguenti interventi:
Il bonus è aperto a tutti, e può essere utilizzato sia da persone fisiche o aziende. Non è invece accessibile a tutti coloro il cui reddito dichiarato risulta esclusivamente assoggettato ad imposta sostitutiva o tassazione separata. Non è invece necessario che l’immobile sia di proprietà del richiedente, al momento della domanda. L’agevolazione è infatti accessibile anche per immobili non detenuti, e che dunque sono a disposizione del cittadino o in affitto o in comodato d’uso.
La normativa sul bonus 75% in vigore nel 2022 non ha dato indicazioni sulle procedure da seguire per la realizzazione degli interventi di rimozione delle barriere architettoniche in condominio. Ci sono state lo scorso anno alcune perplessità da parte dei contribuenti, in quanto la normativa con cui è stato introdotto e applicato il bonus barriere architettoniche al 75 per cento, non era chiara circa l’iter di approvazione e accettazione per i condomini. La normativa infatti, lasciava intendere, senza però esplicitarlo direttamente, che nel caso dei condomini, tutti gli interventi detraibili dovessero essere approvati dall’assemblea di condominio.
La legge di bilancio del 2023 si è occupata anche di colmare questa ambiguità legislativa, stabilendo che i lavori ammissibili ai fini del bonus, devono essere approvati con una maggioranza di un terzo in sede di assemblea condominiale. Viene dunque stabilito che per i condomini l’approvazione dei lavori avviene attraverso una maggioranza semplificata, come accade anche per gli interventi detraibili con il Superbonus.