Molti contribuenti si chiedono se i giorni di permesso 104 possono essere utilizzati insieme alle ferie. Vediamo nel dettaglio cosa dice la legge in merito.
Tutti i titolari di 104, e che i caregiver che li assistono, hanno diritto a godere di alcuni giorni di permesso dal lavoro, senza che per questo la loro paga giornaliera venga decurtata. I permessi dal lavoro concessi con la Legge 104 possono arrivare ad un massimo di giornate lavorative tre al mese.
E il lavoratore ha anche la possibilità di poter frazionare il permesso retribuito sia in giorni che in ore.
Molti contribuenti spesso si chiedono se i giorni di permesso 104, possono essere utilizzati anche per allungare i giorni di ferie che spettano per legge dal contratto di lavoro. Non si tratta di una possibilità vietata dalla legge. L’unica condizione per fruire dei permessi 104, è che i giorni concessi, siano effettivamente utilizzati per assistere il disabile. Altrimenti, se ad esempio a seguito di un accertamento lo stato scopre che il lavoratore ha utilizzato il permesso 104 per altri motivi, questi può essere a quel punto licenziato per giusta causa. Oltretutto, esiste uno specifico chiarimento del Ministero del Lavoro, che si occupa proprio di spiegare ai datori di lavoro in che modo i giorni di permesso 104, possono “essere” attaccati alle ferie del lavoratore.
Secondo quanto stabilisce l’articolo 209 del Codice Civile, il datore di lavoro ha la possibilità di stabilire le ferie annuali del dipendente che eventuali fermi alla produzione, a sua discrezione. Non può però in alcun modo negare al lavoro l’utilizzo che gli spetta per legge dei giorni di permesso 104. E questo vale anche nel caso in cui il lavoratore decida di utilizzarli insieme alle ferie che gli spettano.
Per lo stesso motivo, i giorni di permesso 104 possono essere goduti subito a quelli per l’astensione dal lavoro. Anche perché la normativa stabilisce che i giorni di assenza per malattia non ledono in alcun i tre giorni mensili di permesso con la 104. C’è poi un altro punto su cui spesso esiste una certa confusione giuridica. La legge permette al caregiver di potersi assentare in modo continuativo nei casi in cui l’abitazione del disabile che assiste dista più di 150 chilometri dal suo domicilio. In questi casi però il lavoratore ha l’obbligo di munirsi di tutto ciò che gli può servire per provare di aver realmente sostenuto il viaggio, e il trasferimento di zona per assistere il disabile.
Documenti che attesti questo trasferimento possono essere ad esempio gli scontrini che attestano il pagamento del pedaggio autostradale. La dichiarazione di un medico o della struttura sanitaria in cui è ricoverato il disabile, o anche nei casi in cui si deve accompagnare il disabile a una visita specialistica.