Rendimento buoni fruttiferi postali, monete e banconote rare di valore e rischio pignoramento in seguito allo stop del Superbonus 110%: ecco tutti i temi caldi della settimana.
Tra gli strumenti di investimento e risparmio più amati e utilizzati, sono in molti a chiedersi quanto è possibile ottenere alla scadenza investendo 4.500 euro in buoni fruttiferi postali.
Ma non solo, a proposito di soldi e crescita dei risparmi personali, interesserà sapere che vi sono delle monete e banconote rare che ad oggi valgono una vera e propria fortuna, in grado di cambiare la propria esistenza.
Tra i temi caldi della settimana si annoverano poi brutte notizie in arrivo per molti proprietari di casa che rischiano di dover fare il conto con il pignoramento della propria abitazione in seguito allo stop alla cessione del credito. Entriamo quindi nei dettagli per vedere tutto quello che c’è da sapere in merito e soprattutto cosa sta succedendo.
Buoni fruttiferi postali, quanto si guadagna investendo 4.500 euro: cifre inaspettate
Tra gli strumenti di investimento e risparmio più apprezzati, diffusi e utilizzati, sono in tanti a chiedersi quanto si incassa alla scadenza investendo 4.500 euro in buoni fruttiferi postali. Estremamente sicuri, si ricorda che i buoni postali sono garantiti dallo Stato italiano e non presentano alcun costo per la sottoscrizione e nemmeno per la gestione.
Per quanto concerne il guadagno finale, differisce a seconda della durata e tipologia di investimento. Entrando nei dettagli, se si desidera optare per una soluzione nel breve – medio periodo, allora è possibile investire 4.500 euro in un Buono 3×2. Quest’ultimo è in grado di garantire un rimborso a scadenza pari a 4.996,76 euro.
Se, invece, si decide di optare per un Buono 4 Anni Risparmio Semplice, allora si avrà diritto ad ottenere a scadenza un rimborso pari a 4.908,77 euro. Il Buono Soluzione Eredità permette di portare a casa a scadenza ben 4.994,19 euro, mentre il Buono 3 anni Plus consente di avere un valore di rimborso lordo a scadenza pari a 4.679,86 euro. Il Buono Rinnova, invece, consente di avere 5.332,96 euro.
Chi, invece, desidera investire 4.500 euro su titoli a lungo termine, allora può optare, ad esempio, per un Buono 4×4 che consente di avere un valore di rimborso a scadenza pari a 6.881,03 euro. Il Buono 3×4 consente di portare a casa 5.858 euro. Il Buono ordinario, invece, è in grado di garantire un valore di rimborso a scadenza di 7.013,32 euro.
In caso di dubbio, comunque, è possibile consultare il simulatore disponibile sul sito di Poste Italiane che permette di sapere in anticipo a quanto potrebbero ammontare i possibili guadagni derivanti dagli investimenti in buoni fruttiferi postali.
Monete e banconote rare: gli esemplari che oggi valgono di più in assoluto
Prestate attenzione alle monete e banconote che avete in casa, perché vi sono alcuni esemplari, rari, che ad oggi valgono una vera e propria fortuna. Tra queste si annoverano diversi esemplari prodotti presso lo Stato del Vaticano. Ne è una chiara dimostrazione un esemplare da 2 euro, coniato nel 2004 in occasione del 75esimo anniversario della fondazione dello Stato Vaticano. Ad oggi tale moneta vale 80 euro.
Vi è poi una moneta da 2 euro coniata in Spagna nel 2021 che presenta un errore di conio. Ovvero le stelle presenti su un lato della moneta risultano molto più grandi del solito. Ebbene, ad oggi il valore di questa moneta è pari a circa 100 euro.
Un altro esemplare da considerare è la moneta da 2 euro coniata nel Principato di Monaco nel 2007 in occasione del 25esimo anniversario della morte della principessa Grace Kelly. Ad oggi, infatti, il valore di tale moneta è pari a circa tre mila euro.
Per quanto riguarda le banconote, invece, tra quelle più ricercate si citano:
- 5000 Lire Cristoforo Colombo I Tipo Medusa
- 100 Euro Italy First Series Duisenberg J001 2002
- 50 Euro Italy First Series Draghi J083 2002
- 10000 Lire Falso D’epoca Michelangelo Medusa
- 2 Lire Biglietto Di Stato Luogotenenza Umberto Ventura
- 1000 Lire Italia Ornata Di Perle Testina
- 10 Lire Biglietto Di Stato Effige Umberto I.
Superbonus 110%, attenti allo stop: rischio pignoramento per milioni di appartamenti
Stando a quanto si evince dal comunicato stampa numero 21 del Consiglio dei Ministri, pubblicato in data 16 febbraio 2023, a partire dal 17 febbraio 2023 non è possibile usufruire dello sconto in fattura o della cessione del credito per quanto concerne il Superbonus 110% e gli altri bonus edilizi.
Una decisione che ha un impatto sulle imprese e sulle famiglie che speravano di poter contare su tali agevolazioni. A destare preoccupazione sono soprattutto le possibili conseguenze che tale stop può portare con sé. A tal proposito non sono passate inosservate le dichiarazioni rilasciate nel corso di un’intervista all’AdnKronos da Giuseppe Izzo, ceo di Uese Italia spa, una delle società che aiuta le imprese per la richiesta della Soa.
Izzo, infatti, ha sottolineato che molte imprese edili stanno chiedendo ai proprietari degli immobili il denaro necessario a completare i lavori iniziati. Cifre che oscillano dai 25 mila euro a 30 mila euro, che i soggetti interessati spesso non riescono a sborsare. Questo in quanto il via libera ai lavori di ristrutturazione è stato dato solamente perché potevano beneficiare della cessione del credito.
Considerando che questa opzione non è più disponibile, secondo Izzo: “A partire da settembre di quest’anno, c’è il rischio che molte abitazioni possano essere oggetto di pignoramento, fino alla messa all’asta. Milioni di appartamenti che potrebbero persino essere persi dai legittimi proprietari che, di fatto, si sono limitati a fidarsi dello Stato. Un problema serio che riguarda in particolare chi ha iniziato ad eseguire i lavori a partire da ottobre dello scorso anno”.