Quando scattano i controlli sull’Isee e quali sono le possibili conseguenze? Ecco chi deve avere paura.
In quali casi possono scattare i controlli sull‘Indicatore della situazione economica equivalente e quali possono essere le possibili conseguenze? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.
A partire dal Covid fino ad arrivare all’aumento dei prezzi sono molti i fattori che hanno inciso, e purtroppo continuano ad incidere, in modo negativo sulle nostre tasche. Proprio in tale ambito giungono in aiuto vari bonus e agevolazioni messe in campo dal governo, rivolti in particolar modo alle persone con reddito basso.
Nella maggior parte dei casi, per poter usufruire di queste misure è necessario presentare l’Isee. Proprio soffermandosi su quest’ultimo si invita a prestare particolare attenzione ai possibili controlli. Quando scattano e soprattutto cosa si rischia? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.
Isee, quando scattano i controlli: tutto quello che c’è da sapere
Nel corso degli ultimi anni si è registrato un aumento dei controlli sull’Isee. Questo perché dopo una serie di verifiche a campione è stato riscontrato che la maggior parte di tale attestazione presentavano delle anomalie. Per questo motivo l’Agenzie delle Entrate, tramite la Guardia di Finanza, ha deciso di intensificare l’attività di controllo.
A tal proposito è bene sapere che in genere si tratta di controlli effettuati in automatico, ovvero attraverso un incrocio dei dati presenti nell’anagrafe tributaria, ma anche conti correnti e altri ancora. Il tutto fermo restando il fatto che tali controlli sull’Isee possono arrivare fino a massimo cinque anni addietro, a partire dal 31 dicembre dell’anno in cui è stato presentato.
Ebbene, nel caso in cui si scopra che l’utente ha dichiarato il falso, allora dovrà fare innanzitutto i conti con l’interruzione dell’erogazione dei vari sussidi. Ma non solo, il soggetto interessato dovrà restituire quanto indebitamente percepito.
Se, durante i controlli, le autorità dovessero accertare che la dichiarazione del falso è avvenuta in modo volontario, inoltre, si rischia una denuncia penale per truffa, con possibile reclusione da 6 mesi fino a massimo tre anni. In caso di reato penale, è bene sottolineare, a prescrizione ha luogo dopo sette anni.