A breve, così come deciso dal governo, diremo definitivamente addio al reddito di cittadinanza. Ecco cosa prenderà il suo posto.
Il governo Meloni è pronto a dire definitivamente addio al reddito di cittadinanza e ad introdurre al suo posto un’interessante novità. Ma di cosa si tratta e cosa c’è da aspettarsi? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.
Alimentazione, abbigliamento, bollette di luce e gas, prodotti per la pulizia della casa e chi più ne ha più ne metta. Sono tanti i costi che puntualmente ci ritroviamo a sostenere e che hanno un peso non indifferente sul bilancio famigliare. Sempre più persone, purtroppo, riscontrano serie difficoltà nel riuscire ad arrivare alla fine del mese.
In tale ambito, pertanto, a rivestire un ruolo importante sono i vari sussidi messi in campo dal governo, come ad esempio il reddito di cittadinanza. Ebbene, proprio questa misura dirà a breve addio e sono in molti a chiedersi cosa prenderà il suo posto. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito
Misura spesso al centro delle polemiche, il reddito di cittadinanza non smette di far parlare di sé. Prossimo all’addio, ad esempio, sono in molti a chiedersi cosa prenderà il posto di tale misura targata Movimento 5 Stelle. Ebbene, stando alle ultime notizie in merito prenderà il nome di Mia, ovvero Misura di Inclusione Attiva.
Un sussidio che andrà a prendere il posto del reddito di cittadinanza e che avrà un importo differente. Stando alle prime indiscrezioni, infatti, sembra che l’importo di Mia sarà pari a massimo 500 euro al mese. Importo che scende fino a massimo 375 euro per i cosiddetti occupabili, ovvero i percettori che possono andare a lavorare.
Previste importanti novità anche sul fronte delle proposte di lavoro e l’impossibilità di rifiutare quelle considerate “congrue“. Molto probabilmente Mia farà il suo debutto già a partire dal mese di settembre 2023 a favore dei cosiddetti occupabili che, come previsto dalla Legge di Bilancio, hanno diritto al reddito di cittadinanza per un periodo pari a massimo sette mesi.
Soffermandosi su Mia, la durata a favore dei nuclei famigliari senza persone occupabili, dovrebbe ridursi, a partire dalla seconda domanda in poi, a dodici mesi. Per le famiglie con persone occupabili, invece, Mia dovrebbe durare al massimo dodici mesi la prima volta, mentre la seconda volta dovrebbe essere corrisposta per un periodo pari a massimo sei mesi.
Stretta anche dal punto di vista dei requisiti Isee, la cui soglia dovrebbe passare dall’attuale 9360 euro a quota 7200 euro. Come già detto, comunque, al momento si tratta solo di ipotesi e indiscrezioni. Non resta che attendere le comunicazioni ufficiali da parte del governo e vedere quale misura prenderà davvero il posto del reddito di cittadinanza.