Modello 730, ecco cosa fare quando ci sono errori nella compilazione

Modello 730, non tutti lo sanno ma esiste una procedura per correggere gli errori anche la dopo la presentazione e l’invio del documento. 

Tutti i lavoratori dipendenti e pensionati, sono obbligati ogni dal fisco italiano, a comunicare la loro situazione reddituale attraverso la presentazione del modello 730. Vengono esonerati da quest’obbligo, soltanto coloro che hanno all’attiva una rendita derivante da un affitto sull’abitazione principale o su fabbricati non locati. 

modello 730
ContoCorrente

O anche da un lavoro dipendente o un assegno di pensioni che vengono però corrisposti da un unico sostituto d’imposta. 

Nel momento in cui un contribuente si accorge di aver compilato in modo errato il modello 730, la prima cosa che deve fare è inviare subito una comunicazione al proprio commercialista. L’unico modo infatti a quel punto per correggere l’errore, è quello di elaborare un nuovo modello rettificato. 

Modello 730: cosa fare in caso di errori durante la compilazione

Questa procedura vale però soltanto nel momento in cui è stato inserito un dato non veritiero. Se invece il cittadino si è invece dimenticato di aggiungere delle informazioni obbligatorie, può utilizzare invece delle integrazioni alla dichiarazione, senza dover elaborare un nuovo modello. Questo naturalmente, a patto che i dati in questione, nel caso in cui si debba ricorrere a un’integrazione, non cambiano la quota d’imposta calcolata con il 730. In tutti questi casi, viene comunque data la possibilità ai contribuenti di presentare un nuovo modello compilato 730 entro il 25 Ottobre 2023

Esiste in quel caso una specifica casella da compilare  nel frontespizio denominata “730 integrativo”. Nel momento in cui si è costretti a integrare il precedente modello, bisogna anche chiedere ai consulenti, se non vi siano altri documenti aggiuntivi da allegare come spessissimo capita. 

In alternativa il modello REDDITI: i casi possibili

C’è anche la possibilità di presentare in alternativa il modello REDDITTI entro la data del 30 Novembre 2023. In quel caso si potrà rilevare la differenza d’imposta tra i due modelli, e ottenere un rimborso se la quota era superiore per errore. Nel caso in cui invece l’errore abbia determinato una quota più bassa, spetta invece al cittadino saldare a quel punto il dovuto, considerando anche eventuali interessi e sanzioni sui giorni di ritardo.

Il totale andrà saldato entro il 31 dicembre del quinto anno successivo alla presentazione del modello correttivo. In ultimo, bisogna precisare che nel momento in cui si presenta una dichiarazione integrativa al modello 730, nulla cambia per i diritti acquisiti attraverso il pagamento delle imposte. Non viene meno nessun obbligo anche in quel caso per il datore di lavoro, e l’INPS continuerà comunque a conteggiare contributi e prestazioni. 

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