L’Italia piange Maurizio Costanzo, uno dei padri del moderno giornalismo, scopritore di talenti e autore indimenticabile.
Esistono personaggi pubblici che in qualche modo incarnano il vissuto di un intero paese. Personaggi che attraverso il proprio contributo artistico, che si tratti di tv, di cinema, di musica, riescono in qualche modo a segnare un’epoca. Esistono poi personaggi pubblici che delle tre “arti” citate, sono stati in qualche modo protagonisti assoluti. Maurizio Costanzo, che proprio l’Italia in questi giorni piange, è stato indubbiamente uno di questi.
Maurizio Costanzo, scomparso nella giornata di ieri all’età di 84 anni è stato l’uomo che in qualche modo ha dato vita alla moderna funzione del giornalista televisivo. Dal palco del Teatro Parioli di Roma, una delle sue creature più scintillanti, il “Maurizio Costanzo Show” è stato luogo di dibattuti, di grandi momenti di inchiesta giornalistica, di interviste passate alla storia e fucina di grandi talenti che successivamente hanno fatto in modo altrettanto brillante carriera in vari settori dello spettacolo.
La morte di Maurizio Costanzo, lascia un vuoto negli italiani, lo testimonia il cordoglio di tv, giornali, social, difficilmente colmabile. Se ne va l’immagine di un contenitore televisivo associato ad anni particolari, a momenti particolari per il nostro paese. I momenti di grande ilarità insieme ai mostri sacri del cinema e della tv, le inchieste sulla Mafia, la presenza di Giovanni Falcone, sul palco del “Parioli”. Immagini difficilmente cancellabili dalla memoria collettiva.
L’appuntamento quotidiano con una tv, quella del “Costanzo Show” che stava cambiando per sempre. Il concetto di intrattenimento, la qualità degli approfondimenti, lo studio minuzioso di tutti i momenti topici. L’improvvisazione nelle grandi interviste, parola assolutamente d’ordine e la battaglia contro la noia, lo stimolo più autorevole per una vita di continuo lavoro e approfondimento. Maurizio Costanzo ha rappresentato la tv italiana.
Prima ancora si ricorda il giornalista, le interviste con Totò, suo grande amico, le collaborazioni cinematografiche, su tutte quella con Ettore Scola per la sceneggiatura di “Una giornata particolare” e poi la musica. Suo, il testo di “Se telefonando”, successo assoluto di mina, musicato da Ennio Morricone. Con Maurizio Costanzo se ne va una idea di tv, di spettacolo, di intrattenimento incentrato sulla costante capacità di soprendere tutto e tutti.
L’immagine di Maurizio Costanzo è legata, anche a quella di Maria De Filippi, signora indiscussa della moderna tv e sua quarta moglie. Una relazione sentimentale e artistica, ad un certo punto, che anche in questo caso ha contribuito a rivoluzionare del tutto il piccolo schermo italiano. Maurizio Costanzo, infatti, ha lanciato Maria De Filippi nel mondo della televisione, grazie alla proposta di condurre un nuovo programma tv che già allora sapeva di successo, “Amici”.
Lo stesso Maurizio Costanzo, in una intervista rilasciata al giornalista Peter Gomez nel marzo del 2019, racconta come è nata l’idea di lanciare Maria De Filippi in tv, lei che fino a quel momento aveva sognato di diventare avvocato e stava lavorando per realizzare le proprie ambizioni. La “raccomandazione” di Costanzo, si rese necessaria ad un certo punto, considerati gli eventi in corso. L’originaria conduttrice del programma, infatti, Lella Costa, era impossibilitata a proseguire per l’arrivo di una gravidanza.
A quel punto, in accordo con Giorgio Gori, allora direttore di Canale 5, oggi Sindaco di Bergamo, si decise di affidare il programma proprio a Maria De Filippi. Una spinta iniziale, come dichiarato dallo steso Costanzo, che ha contribuito a lanciare una delle più grandi professioniste della tv italiane, tra quelle, di sicuro, di maggior successo. “Maria è brava perchè lavora tanto”, dichiara lo stesso Costanzo a Gomez. Ci aveva visto bene Maurizio Costanzo, anche quella volta. Il giornalista, l’uomo, lo scopritore di talenti, l’autore. L’Italia perde uno dei suoi simboli, il paese piange la sua dipartita e il pubblico, commosso, ancora una volta applaude.