Una notizia che di certo non farà piacere alla platea di percettori di reddito di cittadinanza, almeno a quelli cosi detti “furbetti”.
Una nuova operazione del Governo Meloni che ambisce a stanare migliaia e migliaia di furbetti del reddito di cittadinanza. Nel corso degli anni, attraverso le cronache abbiamo potuto constatare il numero altissimo di cittadini che di fatto non avevano alcun diritto a godere di tale misura e che invece per anni hanno preso il proprio bell’assegno mensile. La storia in questione, stando a ciò che dichiara l’esecutivo deve essere definitivamente archiviata.
L’operato dell’attuale Governo al momento si ricorda principalmente per la decisione presa in merito alla misura introdotta solo pochi anni fa dal Governo Lega Movimento Cinque Stelle. Ovviamente parliamo del reddito di cittadinanza. L’attuale esecutivo ha stabilito infatti che dal prossimo luglio la misura decaderà, tranne che in alcuni specifici casi. A quel punto saranno milioni di gli italiani a ritrovarsi di colpo senza una entrata sicura mensile.
Inoltre, lo stesso Governo, cosi come quello precedente non rinuncia a dare la caccia ai cosiddetti furbetti. Cittadini che in teoria non avrebbero diritto alla misura in questione ma che invece da anni la percepiscono in ogni caso. I controlli aumenteranno e ogni mese si spera di andare a intercettare chi ha approfittato delle maglie forse troppo larghe dei controlli.
I controlli stessi saranno dunque molto più serrati rispetto al passato. Ciò che conta in questa fase è assicurare che la misura in questione venga percepita esclusivamente da chi ne ha di fatto bisogno. Il Governo dunque fa sul serio e c’è da scommetterci, non sono pochi gli italiani in questa fase molto preoccupati di ciò che potrebbe accadere da un momento all’altro.
Un comunicato stampa diramato dall’Inps lo scorso 24 gennaio chiarisce nei minimi dettagli in cosa consisterà l’intervento in questione da parte del Governo e non solo:”Il 20 gennaio è stato infatti siglato il Protocollo operativo tra INPS e Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria – DAP, che consentirà, nel pieno rispetto della normativa sulla privacy, la verifica mensile e automatica, operata con sistemi di interoperabilità e modalità strutturata di scambio dati, dell’eventuale stato detentivo dei richiedenti il reddito di cittadinanza, prima dell’erogazione del beneficio”.
Reddito di cittadinanza, basta furbetti: cosa si rischia a questo punto
Il rischio per quanti saranno trovati, di fatto, ufficialmente fuori requisiti, quindi non potenzialmente destinatari della misura in questione saranno raggiunti dalla revoca istantanea dello stesso contributo mensile. Ma non è tutto. Nel corso di questo 2023 potranno essere anche altri i motivi capaci di spingere verso la revoca della misura ai cittadini che al momento percepiscono il reddito di cittadinanza.
Uno di questi è la mancata partecipazione ai corsi di formazione o riqualificazione professionale. L’ultimo in questione è considerato requisito fondamentale cosi come previsto dalla Legge di Bilancio 2023 introdotta dallo stesso Governo Meloni. La revoca può scattare anche nel caso in cui non si accettino almeno una delle tre proposte di lavoro. Quelle che in teoria dovrebbero arrivare allo stesso cittadino. Tutto cambia, insomma, in questo 2023. Tutto fino alla scadenza di luglio, quando il reddito di cittadinanza, salvo che in alcuni casi potrà definirsi del tutto abolito.