Una recente indagine ha svelato qual è l’origine della materia prima della passata di pomodoro. Ma non è l’unica cosa a cui fare attenzione.
La passata di pomodoro è uno di quegli alimenti che non possono mancare nella dispensa di un italiano. Per questo motivo, è bene conoscere la vera origine della materia prima con la quale viene realizzata: il pomodoro.
Tuttavia, l’origine dei pomodori con i quali si realizzano le passate di pomodoro non è l’unico elemento da valutare quando si sceglie questo alimento. Ci sono, infatti, molti altri aspetti che contribuiscono a rendere il prodotto più o meno affidabile. Tra questi segnaliamo la presenza o meno di pesticidi.
Di fatto, sebbene tutti gli alimenti presenti sul mercato siano sicuri, perché rispondono alle leggi, anche in merito ai pesticidi, occorre tenere conto che il mix di diversi pesticidi (seppur nei limiti di legge) può essere dannoso per l’organismo umano.
I prodotti analizzati da Il Salvagente sono presenti nella maggior parte dei supermercati italiani. Dunque, si tratta di passate di pomodoro che facilmente finiscono sulle tavole degli italiani. In base a quanto riportato sulle etichette dei prodotti analizzati, i pomodori sono tutti di origine italiana. Questo è senz’altro un’ottima notizia per i consumatori.
Le marche prese in esame sono:
Purtroppo, però, in alcuni di questi prodotti sono state rintracciate mircotossine e pesticidi che, seppure entro i limiti previsti dalla normativa in vigore, rappresentano ugualmente un rischio per la salute umana.
Il recente scandalo della passata di pomodoro Pitti, che dichiarava di essere 100% italiana, salvo poi scoprire che si trattava di un semilavorato proveniente dall’estero, ha fatto sorgere più di un dubbio nei consumatori. Di fatto, se non ci si può fidare di quanto riportato sull’etichetta: come si fa a scegliere il prodotto migliore?
In base ad un test condotto da Il Salvagente, le tre migliori marche di passata sono:
Sono, invece, da evitare le passate a marchio:
Al netto di tutti i possibili test, la soluzione migliore è sempre la produzione home made, possibilmente con pomodori provenienti da coltivazione biologica e a km0.