Le modifiche al superbonus fatte dal governo nella nuova legge di bilancio, hanno scatenato alcune perplessità tra i contribuenti. Vediamo nel dettaglio qual è la scadenza da rispettare per utilizzare il bonus al 110 per cento.
Il super bonus è una misura introdotta nel 2020 dal governo Draghi, concepita per rilanciare il settore edilizio dopo i danni economici che questo aveva subito a causa dei lockdown. nella sua forma iniziale, la detrazione consentiva ai contribuenti di potersi vedere finanziati al 110 per cento, i lavori per la ristrutturazione e l’efficientamento energetico delle abitazioni private.
Il superbonus ha avuto successo fin dalla sua introduzione, anche se naturalmente non si tratta di una misura che copre qualsiasi tipo di spesa di ristrutturazione. Questo è stato uno dei motivi che hanno portato il governo meloni a modificarlo nella legge di bilancio. Il proliferare delle truffe e il suo costo sempre più esoso per le casse dello stato, hanno infatti convinto l’esecutivo a depotenziare il bonus, per eliminarlo completamente entro il 2026. Già nel 2023 infatti, il superbonus scende al 90 per cento, e resta in forma piena soltanto per alcune categorie di cittadini. È stata infatti prevista una specifica proroga dal governo, per tutti gli interventi di ristrutturazione che sono stati avviati con il superbonus con la domanda dello scorso anno.
Cosa cambia per le unifamiliari coperte dal superbonus nel 2023? Per tutti i lavori che sono stati avviati dopo la data del 1 Gennaio 2023, il contributo economico dello stato passa automaticamente al 90 per cento. È necessario che si tratti dell’abitazione principale del contribuente, e che questi non abbia un reddito annuo superiore ai 15 mila euro. Con l’intento di non conferire a queste modifiche anche un valore retroattivo assoluto, il governo ha previsto che tutti coloro che, alla data del 30 settembre 2022, avevano già completato almeno il 30 per cento dei lavori, che continuano dunque anche a inizio 2023, hanno diritto a vedersi coperte le spese al 110 per cento entro il 31 Marzo 2023.
Molti contribuenti però negli ultimi mesi hanno trovato alcune difficoltà a comprendere in pieno quali siano i vincoli da rispettare entro questa finestra temporale. La prima cosa da capire è che il termine ultimo del 31 Marzo, riguarda sia il pagamento di tutti i lavori. Il discorso è più complesso per quanto riguarda invece la fine dei lavori di ristrutturazione della casa. I tempi in questo non possono essere definiti per un motivo molto semplice. Le tempistiche possono variare a seconda della zona di residenza, in quanto il testo unico dell’edilizia prevede dei passaggi temporalmente diversi a seconda delle situazioni. Maggiori dettagli si possono consultare sul Testo Unico dell’Edilizia.
Questo significa che tutti i contribuenti che entro questa data hanno pagato la ditta esecutrice, hanno diritto a vedersi coperte le spese per il 110 per cento. Se invece non riescono a soddisfare i requisiti richiesti entro questa data, per loro invece la modifica in legge di bilancio avrà un valore retroattivo. E pur essendosi visti accettare la domanda con il 110 per cento, si vedranno coperte le spese soltanto per il 90 per cento. Questo comporta alcune conseguenze per quest’anno, su cui i cittadini manifestano ancora dubbi e perplessità. Non è ancora chiaro, ad esempio, se i contribuenti possono, dopo la scadenza dei termini, accedere comunque all’ecobonus.
Bisogna poi precisare che la scadenza fissata al 31 Marzo, riguarda soltanto la possibilità di potersi vedere coperte le spese al 110 per cento. Chi non riesce a ultimare lavori e pagamenti entro quella data, non perde il diritto al beneficio. Semplicemente, vedrà la copertura del bonus scendere al 90 per cento. Non è detto poi che tutti i lavori di ristrutturazione che il cittadino ha bisogno di fare, possano essere coperti da questa agevolazione. E questo comporta una conseguenza non facilmente visibile. I lavori che non rientrano nell’agevolazione, ma determinano comunque la fine dei lavori di ristrutturazione. possono anche essere eseguiti dopo il 31 Marzo 2023. Questo vale anche per quelli coperti dal superbonus, anche se in questo caso, diventa un vero e proprio anticipo per il contribuente. Il saldo alla ditta esecutrice va comunque fatto entro il 31 Marzo.