Può sembrare assurdo ma ci sono una serie di prodotti, tranquillamente in commercio assolutamente pericolosi.
Il supermercato sotto casa, il negozio di fiducia, tutti luoghi in cui milioni di italiani sono certi di trovare prodotti di assoluta qualità. La verità è un’altra, e non riguarda esclusivamente la potenziale qualità, perché è chiaro che tutti sono consapevoli del fatto che tra un negozio e un altro possano esserci logiche commerciali diverse. Quello che non si sa, però, è che spesso alcuni prodotti possono rivelarsi davvero dannosi per gli stessi consumatori.
Negli ultimi tempi abbiamo tutti potuto constatare quanto la realtà, quella del nostro quotidiano, insomma, spesso possa trasformarsi in ben altro. Determinate certezze, se cosi possiamo chiamarle, spesso risultano essere spazzate via da fatti di cronaca, notizie che arrivano a bruciapelo a distruggere dinamiche date quasi per scontate. Un esempio su tutti? Andiamo a vedere quello che è successo nel settore della grande o piccola distribuzione alimentare.
Quello che è successo fino a poche settimane fa con i continui e inattesi ritiri alimentari ha dell’emblematico. Come è possibile, si chiedono milioni di consumatori che si arrivi a mettere in commercio alimenti che risultano essere potenzialmente pericolosi per l’organismo umano? Per fortuna che oggi i controlli abbondano e quindi anche successivamente alla messa sul mercato di tali prodotti è sempre possibile intervenire per risolvere eventuali problematiche.
In ogni caso, le cronache ultime, contribuiscono a rendere molto meno sicuro l’intero contesto. Il rischio esiste e di questo tutti sono più o meno convinti. Quello che però, spesso, continuiamo, noi consumatori a non avere ben chiaro, è se, di fatto, il prodotto pericoloso per la nostra salute, continua a poter arrivare indisturbato sulle nostre tavole. In alcuni casi, possiamo affermare che il rischio, nonostante controlli e tutto, è quantomai concreto.
Di recente, attente analisi e studi riguardanti i prodotti comunemente venduti nei supermercati italiani e non solo, hanno evidenziato la presenza di prodotti estremamente scadenti che possono tranquillamente recare danno, da un momento all’altro all’organismo umano. Il tutto è considerato andando a prendere in esame numerosi fattori. Una speciale classifica è capace, in un certo senso rendere il tutto molto più chiaro e purtroppo ancora più reale.
In questo specifico caso, andando a presentare la speciale classifica alla quale si è fatto prima riferimento è giusto ribadire che la seguente analisi ha preso in considerazione numerosi fattori, elementi validi per un giudizio complessivo più che mai esaustivo. Certo, il tutto potrebbe apparire assurdo agli occhi di molti proprio per il fatto che tali prodotti risultano essere attualmente in vendita. Il giudizio finale, in merito alla qualità di questi ultima risulta essere abbastanza perentorio, si parla di articoli, assolutamente scadenti.
Al primo posto della speciale classifica dei peggiori prodotti presenti sul nostro mercato troviamo il pollo polacco di recente responsabile di numerosi casi di salmonella. Nello specifico parliamo di un virus che attacca la flora intestinale portando inesorabilmente a gravi disturbi e malattie, su tutte la salmonellosi. Se non curata, tale dinamica virale può addirittura portare a casi di setticemia. Purtroppo, però, non è tutto.
Tra i cibi maggiormente pericolosi troviamo gli agrumi, mandarini e pompelmi su tutti che arrivano direttamente dalla Turchia, ma non solo. Al centro dell’attenzione ci sono anche alcuni particolari peperoni in cui sono state ritrovate tracce consistenti di pesticidi. Parliamo nello specifico di veri e propri veleni utilizzati per la coltivazione di verdura e frutta secca. Ancora, possiamo dire, non è tutto. Altri prodotti che spesso finiscono sulle nostre tavole possono essere considerati tranquillamente dannosi per il nostro organismo.
Nello specifico, si fa riferimento, andando a spulciare la classifica citata in precedenza al pepe nero brasiliano, i semi di sesamo che arrivano dall’India e di fichi secchi, pistacchi e arachidi che arrivano che possiamo considerare i prodotti alimentari più rischiosi in assoluto per la presenza riscontrata in molti casi di ossido di etilene e aflatossine. In un certo senso a sorpresa, per molti, la classifica di cui sopra cita anche le arance provenienti dall’Egitto.
Prodotti, insomma, molto spesso utilizzati dai consumatori italiani ai quali, però, nel prossimo futuro bisognerà fare molta attenzione. Lo dicono le analisi, lo dicono gli studi. La situazione non è certo semplice se la si guarda nel suo complesso. I rischi, cosi come ribadito, esistono. Per il consumatore l’obbligo di tenersi, da questi ultimi, quanto più lontano possibile.