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Lavoro e pensioni

Legge 104, invalidità, handicap o disabilità? Ecco perché è importante conoscere la differenza

Legge 104, ci sono delle differenze specifiche per come lo stato inquadra e accerta le condizioni di invalidità, handicap e disabilità. Vediamo insieme cosa dice la legge in merito. 

Sono tante le agevolazioni e i bonus, che lo stato italiano riserva a tutte le persone con problemi fisici considerati altamente invalidanti. Misure che hanno lo scopo di aiutare le categorie più fragili della società. Persone costrette a convivere giornalmente con le loro patologie, a vivere il quotidiano con meno disagi possibili. 

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Chi ad esempio soffre di disabilità ha diritto per legge ad accedere ai benefici riservati dalla legge 104. Anche se naturalmente, bisognerà avere prima la certificazione della commissione medica Asl del territorio. Così come anche gli invalidi hanno diritto a una specifica indennità di accompagnamento. Anche perché nei casi più gravi, si tratta di persone che non possono svolgere un lavoro in modo costante a causa dei loro problemi fisici. E che dunque hanno bisogno di essere supportati con misure specifiche. Anche in questo caso, bonus e quantità dei benefici, dipendono da che percentuale di invalidità viene riconosciuta dalla Asl. 

Legge 104, a quali condizioni viene riconosciuta la condizione di invalidità

Non tutti però, nell’accesso a queste misure assistenziali, hanno ben chiara la differenza, anche legislativa, che sussiste tra un disabile e un invalido civile, o una persona affetta da handicap. Si tratta infatti di tre condizioni che lo stato valuta in modo diverso. Anche per quanto riguarda i benefici assistenziali che concede a questa categoria. La commissione medica Asl prevede tre tipologie di visite diverse per accertare queste condizioni cliniche.

L’invalidità civile viene concessa nel momento in cui la ASL del territorio riconosce ad una persona una patologia che lo ha menomato fisicamente. La percentuale minima con cui viene riconosciuta questa condizione è del 33 per cento. E questo significa che ha diritto a entrare nella rete assistenziale dello stato, tutti gli invalidi che hanno subito dei danni fisici che ne limitano di almeno un terzo l’autonomia. Sono poi previsti aiuti economici molto più consistenti e continui, nel momento in cui invece la commissione medica riconosce al soggetto un’invalidità pari o superiore al 74 per cento. 

Come funzionano gli accertamenti sanitari, cosa deve stabilire la commissione medica

In questo caso, trattandosi di una persona che ha perso la maggior parte della sua autonomia motoria nel quotidiano, che nella maggior parte dei casi inibisce la possibilità di lavorare, vengono previsti aiuti molto più corposi.

A stabilire questi criteri è stato il decreto legge numero 509 del 23 Novembre 1988. Nel testo viene specificato come la commissione medica, deve attenersi ad alcuni parametri nel determinare la reale percentuale di invalidità del soggetto. L’accertamento deve in primo luogo valutare in modo accurato la reale riduzione della capacità lavorativa. L’accertamento deve essere accurato, in modo che in seguito sia chiaro, in quali lavori potrebbe essere occupato il richiedente. O se invece, risulta totalmente inabile all’attività professionale. 

Il riconoscimento di un’invalidità civile al 100 per cento non fa scattare in automatico l’inabilità al lavoro

E questo significa anche che non necessariamente un riconoscimento di invalidità civile pari al 100 per cento, si traduce automaticamente in un’impossibilità del soggetto di lavorare. Questo è un punto particolarmente importante da affrontare perché spesso le persone sono convinte del contrario. Ovvero che il riconoscimento di un’invalidità civile al 100 per cento faccia scattare in automatico l’inabilità al lavoro. Non è così, è la commissione medica, nel fornire certi giudizi clinici, è chiamata a valutare caso per caso. 

Nel riconoscimento dell’invalidità civile, vanno poi distinte tre specifiche categorie: invalidi civili, ciechi civili e sordi civili. Una distinzione fondamentale, in quanto si tratta di tre condizioni cliniche, che nel momento in cui vengono riconosciute, danno luogo a benefici assistenziali diversi tra loro. Anche se l’accertamento sanitario tramite la commissione medica della ASL, resta valido e obbligatorio per tutte e tre le categorie. 

Come viene invece stabilita e accertata la condizione di handicap

Per quanto invece riguarda il riconoscimento dello stato di handicap, in questo sono altri i fattori che la commissione medica deve tenere in considerazione. Va in primo luogo valutata la reale capacità di inserimento sociale dell’individuo. Il motivo di questo è contenuto nel decreto legge numero 104 del 1992. Nel testo infatti si stabilisce come la condizione di handicap vada ricercata in primo luogo in uno svantaggio sociale molto concreto che la persona accusa rispetto alle altre persone. In tal senso la menomazione che da vita a questo svantaggio, può essere fisica ma anche mentale o sensoriale. Nel riconoscere questa patologia infatti, la difficoltà di inserimento sociale è il parametro più rilevante a differenza di quanto accade per l’accertamento dell’invalidità. 

Il riconoscimento dello stato di handicap, tiene conto della difficoltà di reinserimento sociale

Naturalmente, il contribuente può anche avere diritto a vedersi riconosciute entrambe le patologie. Prendiamo il caso di una persona a cui viene riconosciuta una percentuale di invalidità molto bassa. Questa persona potrebbe dunque ottenere benefici minimi dallo stato circa la sua condizione di invalidità, ma al contempo, potrebbe ottenere un riconoscimento di handicap, proprio in virtù della difficoltà di inserimento sociale di cui la sua condizione clinica lo rende vittima. Bisogna in ultimo precisare che il riconoscimento di uno stato di handicap grave, non dà diritto ad agevolazioni economiche ben precise. Va piuttosto inteso come un “lasciapassare” per accedere a tutta una serie di benefici, come i permessi lavorativi e il congedo retribuito. La commissione medica, al momento della valutazione, deve distinguere tra tre categorie: persona non handicappata, persona con handicap, persona con handicap superiore ai due terzi. 

Legge 104, ecco come funziona invece l’accertamento per la condizione di disabilità

Diverso invece il discorso per quanto riguarda l’accertamento medico della condizione di disabilità. In questo caso infatti lo stato, nel momento in cui riconosce e certifica lo stato clinico del soggetto, gli permette di usufruire di una serie di agevolazioni molto varie e specifiche. Anche perché esistono in tal senso anche degli obblighi di legge per le imprese. Non tutti lo sanno, ma ad esempio, lo stato italiano, impone per legge alle aziende con più di quindici dipendenti, di assumere persone affette da disabilità. Una legge nata per contribuire e incentivare il loro inserimento sociale. L’accertamento sanitario per questa condizione è diverso sia dal riconoscimento di invalidità che di handicap. La commissione medica in questo si ritrova infatti ad attestare danni permanenti o temporanei, che hanno ridotto in modo grave la mobilità dell’individuo.

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Marco Infanti