I buoni postali di lungo termine possono offrire dei rendimenti molto interessanti. Vediamo nel dettaglio quanto posso ritirare alla scadenza, investendo un capitale di 17mila euro.
I buoni fruttiferi postali sono una delle forme di risparmio e investimento più convenienti cui un contribuente italiano può aderire. Certo, bisogna subito precisare che trattandosi di titoli di stato, hanno poco in comune con quelli che possiamo ritrovare nel mercato finanziario privato.
Non parliamo infatti di titoli e obbligazioni in grado di offrire grandi rendimenti. Hanno però il vantaggio di essere coperti dalla garanzia statale. Che, come la recente storia macro-economica insegna, è una garanzia molto più solida di quella che può offrire qualunque intermediario privato. Inoltre, i buoni postali non prevedono alcun tipo di costo per la sottoscrizione del prodotto. Così come sono assenti anche i costi gestionali tipici dei titoli privati. Il cittadino che decide di investire in questo prodotto, non dovrà dunque pagare il servizio di gestione come normalmente avviene. E dovrà limitarsi a ritirare il capitale, nel momento in cui il buono scade, ritirando la cifra con gli interessi maturati.
Buoni Postali, quali tipologie esistono e perché sono così convenienti
Ed è per questo che nei decenni, nonostante non sia nata per questo, è diventata una vera e propria forma di investimento per gli italiani. Pur non potendo competere con i rendimenti del mercato finanziario privato, i buoni postali di lunga scadenza possono comunque offrire degli interessi comunque convenienti nel lungo termine. La prima cosa da sapere su questi prodotti, è infatti che il contribuente può scegliere di acquistarne uno sia per il breve termine, che il per il lungo termine. Cambieranno naturalmente gli interessi che avrà maturato, che nel breve termine, daranno risultati molto inferiori ai rendimenti che può ottenere con la sottoscrizione di un BFP di lungo termine. Il periodo di tempo minimo per un buono postale è di quattro anni, mentre la massima durata di sottoscrizione è di venti anni.
Per quanto riguarda l’entità dell’investimento iniziale, parliamo di cifre bassissime. È possibile infatti investire nell’acquisto di un buono postale, anche soltanto 50 euro. E aumentare la somma, a multipli di 50. La procedura di sottoscrizione è oltretutto semplicissima. Basta ad esempio recarsi fisicamente in un ufficio di Poste Italiane. E a quel punto, chiedere l’aiuto di un consulente che aiuterà il cittadini a scegliere la soluzione di risparmio e investimento in BFP che fa al caso suo.
Alla scadenza naturale del titolo, è possibile ritirare la somma dovuta in contanti
Alla scadenza del titolo, il rimborso può essere erogato anche in contanti, nei limiti però previsti dalla normativa di riferimento vigente. Anche il rimborso con gli interessi maturati, può essere riscosso direttamente in una sede fisica di Poste Italiane. Inoltre, ai contribuenti viene anche data la possibilità di scegliere se acquistare un buono dematerializzato o uno cartaceo. Si tratta, è bene specificarlo, di due tipologie di titolo che presentano delle differenze significative.
Nel caso in cui si sottoscrive un buono dematerializzato, il suo rimborso può essere erogato alla scadenza in un’unica soluzione, e senza costi aggiuntivi per il sottoscrittore. Nel caso di un buono cartaceo, anche in questo si ha diritto a ricevere la somma dovuta in un’unica soluzione. Ma vi è anche la possibilità di ricevere anche una sola parte dell’importo dovuto.
Buoni Postali, ecco quanto posso guadagnare se investo 17mila euro nel lungo termine
Nonostante non siano dunque in grado di offrire rendimenti alti, come fanno i titoli privati, investendo in un buono postale di lungo termine, è comunque possibile maturare degli interessi convincenti. Facciamo un esempio pratico, per comprendere meglio la reale convenienza di questi prodotti. Mettiamo il caso che un cittadino italiano decida di investire, in un buono postale di lungo termine, un capitale pari a 17mila euro.
Quali sono in questo le soluzioni BFP più convenienti che Poste Italiane è in grado di proporre nel 2023? E a quanto ammontano gli interessi maturati alla scadenza con questi parametri? Si tratta di cifre interessanti?
Ecco quali risultati ha restituito il simulatore BFP di Poste Italiane
Per elaborare questa ipotesi, abbiamo utilizzato il simulatore messo a disposizione da Poste Italiane sul suo sito istituzionale. Inserendo la cifra, pari a 17mila euro, che intendiamo investire in un buono postale di lungo termine. Una delle prime offerte che salta fuori dalla ricerca, è il Buono 4×4. la sua durata massima è pari a sedici anni. Gli interessi vengono riconosciuti al contribuente ogni quattro anni. Ma soltanto alla scadenza del primo quadriennio dalla firma. Non sarà dunque possibile maturare gli interessi nei primi quattro anni di sottoscrizione. Investendo dunque in questo prodotto 17mila euro per 16 anni, si avrà diritto a un rimborso netto alla scadenza, pari a 25.995. E questo significa che in sedici anni, si ricevono circa 7mila euro in più rispetto al capitale investito.
C’è poi il Buono 3×4, la cui durata massima è di 12 anni. In questo caso gli interessi vengono riconosciuti ogni triennio, alla scadenza però dei primi dei tre anni di sottoscrizione. Il rimborso netto alla scadenza, con gli interessi maturati, sarà in questo caso di 22.130 euro.
In ultimo, un’altra offerta interessante in tal senso arriva dal Buono Ordinario di Poste Italiane. La sua durata arriva al massimo previsto dalla legge per i buoni postali, ovvero 20 anni. In questo particolare caso, gli interessi vengono riconosciuti ogni due mesi, nel momento in cui termina il primo anno di sottoscrizione. Il suo valore di rimborso netto alla scadenza sarà di 26.494 euro.