Qualifiche e buona volontà. Il Paese apre periodicamente le proprie porte ai lavoratori stranieri. E le opportunità sono sempre estremamente ghiotte.
Un Paese geograficamente vicino e, forse per questo, da sempre meta per gli italiani. Più che sul piano turistico, che comunque dice la sua, ad attrarre è la possibilità di intraprendere un lavoro a buone condizioni.
Opportunità simili sono frequenti in Svizzera, dove a essere ricercata è soprattutto la manodopera italiana. Qualche tempo fa, ad esempio, alcuni prestigiosi ristoranti offrivano fior di contratti a esperti pizzaioli, a patto che esportassero la loro arte in terra elvetica. Ma non solo: anche grandi società, gruppi internazionali e grossi nomi nei vari settori si muovono spesso per offrire agli svizzeri ma anche a personale estero, purché qualificato, l’occasione di buone posizioni, con retribuzioni conformi al titolo di studio e al livello di esperienza. Nelle ultime settimane, hanno fatto notizia i ripetuti annunci di alcune aziende di respiro internazionale, che hanno aperto le loro porte proprio nelle sedi elvetiche.
L’elenco è lungo. E anche negli anni passati le aziende d’oltralpe avevano effettuato passi simili, tanto che la rivista Forbes ne aveva inserite ben 42 fra quelle considerate le più prestigiose al mondo. Del resto, in Svizzera operano realtà come Nestlé, Roche, Zurich Insurance Group, UBS, Credit Suisse, Givaudan e tante altre. Niente di strano che, oggi come in passato, la vicina terra dei cantoni rappresenti una meta piuttosto ambita per i lavoratori europei. Inclusi gli italiani, nonostante qualche difficoltà incontrata nel recente passato per via della stretta sui pendolari.
Vicinanza all’Italia e serietà professionale fanno da attrattiva. Le aziende svizzere lo sanno e, periodicamente, riempiono le bacheche dei loro siti con annunci estremamente interessanti. Ad esempio, al momento, importanti banche come UBS, Credit Suisse, BVC e Swiss Re sono alla ricerca di personale. Lo stesso dicasi per compagnie di assicurazioni come Zurich ed Helvetia Holding, ma anche la stessa Nestlé, Swatch Group e la sede elvetica di Lufthansa. Una carrellata di occasioni accessibili per professionisti dei vari settori, che potranno inviare le loro candidature direttamente sulle pagine web delle aziende di interesse. Il feedback è garantito, sia in caso di esito positivo che negativo.
A rinforzare l’attrattiva della Svizzera ci sono naturalmente le retribuzioni, decisamente più elevate rispetto agli standard italiani. I dati dell’Ufficio di statistica della Confederazione, il Bundesamt fur Statistik – BFS, spiega come un lavoratore dipendente riesca a raggiungere un salario medio pari a 6.665 franchi svizzeri lordi al mese, per un totale di quasi 78 mila euro l’anno. Non è un caso che, appena oltre il confine italiano, si registri uno dei tassi di disoccupazione più bassi d’Europa, nonostante la pandemia. A far da contraltare c’è il costo della vita, decisamente più alto rispetto all’Italia. Tuttavia, il report del Credit Suisse Research Institute parla di un primo posto assoluto in Europa per quanto riguarda la ricchezza per adulto. Come a dire che la vita costa ma le risorse per sostenerla ci sono. Basta saperle gestire.