Rifare il bagno per un disabile è una questione fondamentale per la sua sopravvivenza, e lo stato italiano offre delle agevolazioni specifiche per supportarlo.
Non si può certo dire che la legge di bilancio 2023 approvata da governo, sia stata risolutiva nel comprendere l’indirizzo politico dell’esecutivo sui temi economici fondamentali. Tante misure sono state prorogate. Ma tante altre discussioni importanti, come la riforma previdenziale, sono state semplicemente rinviate.
Tra le varie misure prorogate c’è ad esempio il super bonus, anche se le ultime modifiche lo hanno depotenziato, prevedendo la sua estinzione nei prossimi anno. Già dal 2023 il Superbonus passa infatti al 90 per cento. Percentuale che andrà in costante diminuzione nei prossimi fino ad arrivare al 70 per cento.
Non è stato invece toccato in tal senso il bonus per la rimozione delle barriere architettoniche. Il governo ha infatti deciso di mantenerlo per il prossimo triennio. restano invariati entità dell’importo economico e requisiti. Si tratta di un’agevolazione pensata per aiutare economicamente le persone affette da disabilità.
La detrazione economica si compone di cinque rate annuali. Che sono da intendersi come rimborso. Lo stato infatti con questa misura, aiuta il disabile a vedersi coperta una parte delle spese sostenute per modificare la propria abitazione al fine di agevolare la vita quotidiana. Il tetto di spesa massimo che può essere coperto dal bonus è di 50mila euro. Questo provvedimento, come ha chiarito la stessa Agenzia delle Entrate, non agevola soltanto le persone affette da disabilità.
Possono accedervi anche associazioni, imprese e liberi professionisti per ottenere una detrazione Irpef del 75 per cento. I limiti di spesa sono fissati a 50 mila euro per edifici unifamiliari, 40mila euro per edifici composti in un numero che da 2 a massimo 8 unità immobiliari. E infine 30mila euro per gli edifici che hanno al loro interno un numero superiore a otto unità immobiliari. Sono ammesse tra le spese per cui si può ricevere il rimborso, tutte quelle che comprendono modifiche edilizie, il cui scopo è quello di eliminare barriere architettoniche.
Ma anche quelle relative allo smaltimento dei materiali degli impianti precedenti che devono essere sostituiti da quelli nuovi negli interventi.
Tipico è il caso dei bagni, che in tanti casi, hanno bisogno di opportune modifiche, per poter essere utilizzati senza difficoltà dal disabile. In questo caso è possibile richiedere il bonus bagni per disabili. Una misura che copre il 100 per cento delle spese. Non esistono soglie reddituali per ottenere questo bonus, e l’accettazione della domanda è vincolata soltanto al reale stato psico-fisico del richiedente, accertato mediante una valutazione della commissione medica della ASL, per il diritto alla 104.
Esistono però dei termini ben precisi per presentare la richiesta, che deve essere inoltrata entro il primo trimestre dell’anno. Tra i documenti da allegare per la richiesta, va inserito oltre il certificato medico, anche un altro documento molto importante. In questo, vanno presentati e descritti nel particolare tutti gli interventi abitativi che si intendono realizzare sfruttando questa detrazione.
A cui va anche allegata la fattura che certificano la fine dei lavori e le modifiche apportate all’abitazione privata, con la comunicazione formale della fine dei lavori da parte della ditta.