Sul mutuo prima casa il governo ha deciso di prorogare tutte le agevolazioni. Vediamo nel dettaglio come funziona e chi ne ha diritto.
Con la nuova legge di Bilancio, l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni ha deciso di prorogare tutta una serie di bonus a sostegno dei cittadini e dei ceti sociali più in difficoltà. Tra queste, c’è stato anche il rinnovo di tutte le agevolazioni previste fino al 2022 per l’acquisto della prima casa. I principali beneficiari di questi bonus sono i giovani, i soggetti fragili e le famiglie molto numerose.
Esiste ad esempio una specifica agevolazione, che aiuta tutti i giovani under 36, con un contributo economico sull’acquisto della prima casa.
Grazie al Plafond varato dal governo, diventa possibile per tanti cittadini vedersi aiutati economicamente dallo stato all’acquisto o ristrutturazione di immobili. La priorità in questi casi va sempre ai nuclei familiari che hanno al loro interno una persona affetta da disabilità.
Ma come funziona nello specifico il plafond? La prima cosa che i cittadini interessati devono fare, è quella di contattare uno degli istituti di credito presenti nella lista convenzionata. Si tratta oltretutto di un elenco che viene costantemente aggiornato. A quel punto, spetta alla banca valutare requisiti e fattibilità del finanziamento richiesto, sia esso per un mutuo o per un intervento di ristrutturazione dell’abitazione.
Al contribuente non spetta dunque alcun onere in tal senso, e dovrà solo attendere il corretto svolgimento ed esito della procedura. Per quanto riguarda l’entità degli importi con il mutuo under 36, questo sarà di 100 mila per gli interventi di ristrutturazione. A patto che in queste modifiche abitative, vi sia anche un miglioramento dimostrabile dell’efficientamento energetico dell’edificio. Il limite viene invece fissato a 250 mila euro se si avanza richiesta di mutuo per un immobile residenziale.
Un tetto di spesa che sale a 350 mila euro se si vuole condurre contemporaneamente ristrutturazione ed acquisto dell’immobile. Il governo ha anche deciso di potenziare il Fondo garanzia Prima Casa e per le agevolazioni speciali su imposte indirette. Un aumento delle risorse fatto affinché i soggetti più fragili possano accedere più facilmente all’agevolazione.
Nel momento in cui si stipula un mutuo, alla banca bisognerà corrispondere degli interessi passivi sulla cifra totale del prestito. Il contribuente, una volta firmato il contratto, dovrà rimborsare l’istituto di credito non solo dell’importo corrisposto per l’acquisto della casa, ma anche degli interessi maturati sul prestito.
Questi verranno suddivisi in un determinato numero di rate, di identico importo, fino a quando il debito non verrà estinto. per questi i cittadini, prima di arrivare alla firma di un mutuo, sono sempre tenuti a fare un preciso calcolo sugli interessi che saranno maturati.
Questo argomento poi diventa particolarmente importante nel caso di un mutuo a tasso variabile.
Bisogna sempre fare il possibile per evitare brutte sorprese in futuro. Le detrazioni fiscali di cui abbiamo parlato fino ad adesso, coinvolgono anche il rimborso degli interessi passivi e anche di altre spese varie legate all’acquisto della prima casa. Tutte queste spese, nel momento in cui si accede all’agevolazione, saranno recuperabili attraverso la dichiarazione del 730. Compilando correttamente il modello 730 al momento della presentazione, è possibile recuperare il 19 per cento con un tetto massimo di 4.000 euro.
Al momento la legge prevede, che per inoltre la richiesta per le agevolazioni mutui Under 36, vadano presentati i seguenti documenti:
La garanzia offerta dallo stato può arrivare a coprire l’80 per cento della quota capitale. E si sarà esentati anche dal pagamento del tributo di registro catastale e imposta sul mutuo.
Il richiedente non può però avere un Isee superiore ai 40 mila euro.