Non c’è pace per i cittadini italiani, prossimamente una nuova ondata di aumenti andrà a interessare un diverso contesto.
Niente di nuovo alla fine per milioni e milioni di italiani. Continuano gli aumenti, continua quella fase che non guarda letteralmente in faccia a nessuno e che arreca non poco danno a tantissime famiglie. Stavolta a travolgere i cittadini ci penseranno le tariffe telefoniche cosi come annunciato dalle stesse compagnie protagoniste dello specifico mercato. Il tutto insomma porterà una nuova ondata di dissenso e di sicuro ancor più difficoltà.
Si preannuncia una nuova battaglia per i cittadini italiani per quello che a breve riguarderà praticamente qualsiasi consumatori. Gli italiani sono pronti alla protesta, almeno questo è quello che si prevede stando anche alle posizioni delle varie associazioni dei consumatori. In una fase già di per se molto delicata per tutti, i prossimi aumenti previsti per gli operatori della telefonia porteranno di sicuro a una marea di proteste nel paese.
Il tutto è dettato da logiche che vanno a braccetto, in un certo senso con il periodo di crisi che stiamo vivendo ormai da molti mesi. L’inflazione e il susseguente aumento dei prezzi generalizzato ha portato all’ennesima spietata conclusione. L’incremento delle tariffe telefoniche sarà automatico e riguarderà nello specifico due compagnie che provvederanno agli aumenti in questione anno dopo anno. Di certo non una grandissima notizia per i cittadini.
In ogni caso le stesse compagnie hanno annunciato che in ogni caso gli aumenti alla fine ci saranno. Anche in presenza di un aumento minimo che non andrà ad intaccare chissà quanto i prezzi delle tariffe, l’elemento dovrà comunque essere considerato, in ogni caso. L’aumento insomma, praticamente ci sarà in ogni caso. A questo punto resta soltanto da capire quando avverrà il tutto e soprattutto con quali modalità. Questo interessa realmente ai cittadini.
Piange il telefono, arriva l’ennesima batosta: la posizione di Federconsumatori
Cosi come anticipato e cosi come di fatto illustrato dalle stesse compagnie telefoniche l’aumento ci sarà e sarà automatico, anno dopo anno. Il tutto dipenderà dall’aumento dell’inflazione e dall’indice dei prezzi al consumo registrato su base annua dall’Istat. WindTre e Tim, le compagnie direttamente interessate hanno già provveduto a informare i propri clienti di quello che accadrà da qui a breve. In pratica, per i consumatori, poche speranze.
L’idea delle stesse compagnie nonostante l’aumento debba essere calcolato su base, come anticipato, annua, è quella di regolamentare, in qualche modo un aumento minimo fisso periodico. Nel caso specifico di Tim, l’aumento sarà annuale e determinato dall’incremento dell’indice di inflazione Istat. Questo sarà pari come minimo al 3,5% dell’importo fino a un massimo del 10%. La possibilità di recesso dal contratto in ogni è fissata entro il 31 marzo 2023.
Per quel che riguarda WindTre, invece, i contratti potranno subire un incremento di prezzo a partire dal prossimo gennaio 2024, il tutto insieme all’incremento dell’indice dei prezzi al consumo. L’importo mensile dell’offerta specifica andrà ad aumentare in base alla differenza positiva tra indice nazionale dei prezzi per le Famiglie di Operai e Impiegati FOI. Il riferimento da valutare è stabilito nel mese di ottobre di ogni anno.
La variazione in questione non sarà mai inferiore al 5%. In generale, a oggi possiamo affermare che le tariffe telefoniche in Italia, tra il 2020 e il 2021 sono diminuite del 2,7%. Le tariffe europee, invece, sono aumentate in percentuale dello 0,6%. A questo punto, cosi come prevedibile arriva la voce grossa delle associazioni dei consumatori che già da mesi hanno in qualche modo preso posizione rispetto alla specifica possibilità.
Già lo scorso novembre, infatti, Federconsumatori aveva tuonato contro i possibili aumenti di tariffe delle compagnie telefoniche. In quel caso i toni furono particolarmente accesi. Di seguito il comunicato in questione: “In un momento in cui si assiste all’aumento esponenziale dei prezzi della maggior parte dei prodotti, con conseguenti rinunce e modifiche dei consumi, persino nell’ambito dei generi di prima necessità, come quelli alimentari ed energetici, le compagnie telefoniche pensano bene di aggiungere un ulteriore elemento di criticità ai bilanci delle famiglie“.
“Sia TIM che WindTre hanno infatti confermato l’aumento delle tariffe in base al tasso d’inflazione, come richiesto all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni durante l’estate. Non Vorremmo rivivere quanto accaduto qualche anno fa con la fatturazione a 28 giorni, con le aziende del settore che, una dopo l’altra, decidono di mettere in atto una vera e propria forzatura per massimizzare il più possibile i profitti, senza tenere in alcuna considerazione le esigenze e i diritti della clientela. Considerando quanto si è rivelata tormentata la vicenda della periodicità delle bollette – su cui le compagnie sono sì state costrette a tornare sui propri passi ma in merito alla quale gli utenti coinvolti hanno dovuto affrontare un vero e proprio calvario per ottenere i rimborsi – non vorremmo trovarci di nuovo in una situazione analoga”.
“Abbiamo altresì rilevato che ad oggi le informazioni sugli aumenti tariffari presenti sui siti web delle aziende coinvolte sono fortemente fuorvianti e lacunose e abbiamo pertanto sollecitato le compagnie ad apportare immediatamente le necessarie modifiche. Alla luce di tali premesse chiederemo con la massima urgenza un tavolo di confronto con l’Autorità a cui partecipino anche il Ministero delle Imprese e del Made in Italy e le maggiori compagnie di telecomunicazioni, in modo tale da poter individuare una soluzione rispettosa dei diritti dei consumatori dando priorità assoluta alle esigenze del cittadino”.