Girando tra gli scaffali dei supermercati è impossibile non nuotare un notevole rincaro dei prezzi: ecco la top ten.
La crisi energetica, economica e l’aumento del tasso di inflazione hanno caratterizzato il 2022. Questi fenomeni sono tra i principali responsabili dell’aumento dei costi dei generi di prima necessità.
Oggi, più che mai, le famiglie fanno fatica ad arrivare a fine mese a causa del notevole aumento dei prezzi dei prodotti alimentari e non solo.
Per questo motivo, in più occasioni, già nel 2022, il Governo è intervenuto erogando bonus e agevolazioni in favore delle famiglie in difficoltà.
Se, già prima della crisi economica, le famiglie italiane andavano a caccia di sconti, oggi, che i prezzi sono schizzati alle stelle, i consumatori sono attenti ad ogni dettaglio.
In particolare, i consumatori italiani prestano maggiore attenzione al rapporto prezzo/kg e fanno il possibile per evitare di acquistare prodotti superflui.
L’aspetto positivo del rincaro dei prezzi è senza dubbio legato ad una riduzione degli sprechi alimentari. O almeno così si spera.
In base ai dati raccolti dalle varie associazioni di consumatori è emerso che, nel 2022, (il trend continuerà anche nel 2023) i costi dei generi alimentari sono cresciuti mediamente del 7,1%.
In particolare si è registrato un aumento del 70,2% per l’olio di semi, ma anche il burro ha registrato un +22,6%, la farina è aumentata del 18,6%, mentre il pollo del 13,8%. Ma anche il prezzo delle uova è aumentato del 12,3% e i gelati del 11,2%,
A questi prodotti si aggiungono:
L’aumento dei costi dei generi di prima necessità sei supermercati è solo uno dei rincari che ha caratterizzato il 2022 e, con ogni probabilità, influenzerà anche il 2023. Di fatto, gli italiani hanno dovuto fare i conti con numerosi rialzi di prezzo che hanno interessato anche le bollette, gli elettrodomestici, il turismo e la ristorazione.
Di contro, c’è stato un aspetto positivo che riguarda la riduzione degli sprechi alimentari. Questo fenomeno postivo interessa il 68% delle famiglie italiane.
In sostanza, per contrastare il carovita i consumatori stanno modificando anche le loro abitudini, in maniera più etica e rispettosa nei confronti dell’ambiente.