Legge 104, i titolari hanno diritto anche ad agevolazioni sull’acquisto e ristrutturazione di immobili. Vediamo nel dettaglio come funziona.
Lo stato prevede, per le persone affette da disabilità titolari di 104, delle specifiche agevolazioni per aiutare questa categoria di persone all’acquisto o ristrutturazione di immobili. Naturalmente, questi finanziamenti arrivano a condizioni più vantaggiose di quelle che normalmente offre il mercato.
Lo scopo infatti è quello di far possibile per sostenere economicamente i titolari di 104 e caregiver. Le agevolazioni per prestiti mirati all’acquisto di un immobile, vengono fatte in convenzione con gli istituti di credito privati. Chi risponde ai requisiti previsti dalla legge, avrà diritto in questo caso a dei tassi minori e condizioni agevolate sul rimborso del capitale. Trattandosi di un argomento non semplice da dirimere spesso nel suo aspetto burocratico, è bene precisare che l’associazione nazionale disabili italiani, NDI, offre uno sportello telematico gli utenti.
Legge 104, come funziona il Fondo Sociale Europeo
Viene fornita una consulenza che permette al richiedente di capire nello specifico quanto si può risparmiare utilizzando queste agevolazioni. Ci sono poi anche i fondi europei che si occupano di finanziare le misure a sostegno dei disabili. E che riguardano anche le agevolazioni per l’acquisto o ristrutturazione di immobili. Esiste ad esempio il fondo sociale europeo, FSE, che si occupa di mettere a disposizione dei fondi per progetti per enti locali, regionali e nazionali. Le risorse di questo fondo sono destinate al supporto alla disabilità. Si tratta oltretutto di finanziamenti che possono essere richiesti soltanto da enti pubblici, e che dunque risultano preclusi ai privati cittadini.
I finanziamenti statali per disabili sugli immobili, come funziona
Per quanto invece riguarda i finanziamenti statali per il supporto alla disabilità, qui il discorso è più ostico. In primo luogo perché molte misure vengono aggiornate e modificate ogni anno nella legge di bilancio. Lo stato italiano permette ai disabili di accedere a questa agevolazioni, ad esempio attraverso il fondo per la non autosufficienza. Tramite questo, è possibile per il titolare di 104 richiedere un prestito a condizioni agevolate. La prima cosa da fare in questo caso, è chiedere una consulenza all’agenzia delle entrate. Sarà l’ente incaricato a capire se esistono i presupposti per il richiedente, per poter ottenere il prestito.
Legge 104, si può anche approfittare delle agevolazioni sull’abbattimento delle barriere architettoniche
E anche possibile ottenere agevolazioni per ristrutturare gli immobili, appoggiandosi a fondi previsti per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Si tratta di una misura, nata con legge numero 13 del 1989, che permette di ottenere un contributo economico per interventi sull’immobile atti a migliorare la vita del disabile all’interno delle mura di casa. Chi ad esempio è purtroppo costretto a vivere la sua vita su una sedia a rotelle, dovrà necessariamente abitare in una casa predisposta al suo utilizzo. In cui ad esempio le scale ed eventuali altri impedimenti architettonici sono modificate ed eliminate. In questo, la domanda per ottenere l’abbattimento delle barriere architettoniche va presentata direttamente al comune in cui si trova l’immobile per cui si richiede l’agevolazione. I finanziamenti in questo caso, vengono concessi tenendo conto di quattro fasce diverse di retribuzione.
Se si tratta di un intervento che si compone di un limite massimo di 2.582 euro di spesa complessivi, la somma è interamente coperta dallo stato. Per interventi fino a 12.911 euro, sarà rimborsato invece soltanto il 25 per cento della spesa investita. Se invece il costo dell’intervento è superiore a 12.911 euro e inferiore a 51.645 euro, sarà rimborsato solo il 5 per cento della spesa complessiva.
Come funziona il nuovo simulatore dell’Inps sui prestiti ai dipendenti pubblici
Per i dipendenti pubblici, è previsto la possibilità di richiedere un prestito tramite l’Istituto di Previdenza Sociale. Ci sono due linee di credito che l’Inps può erogare a determinate condizioni, i piccoli prestiti e quelli pluriennali. Il totale delle rate e la loro restituzione, viene declinata in base alla tipologia e alla durata del prestito. Ma si tratta comunque di una scadenza mensile. Questo significa che il dipendente che stipula un prestito annuale, pagherà l’importo dovuto su 12 rate, che diventano 24 se il prestito è su due anni.
La prima rata di ammortamento in questo caso decorre al secondo mese del prestito. Nell’agosto dello scorso anno inoltre, l’Inps ha messo a disposizione dei contribuenti anche un simulatore che permette di capire l’entità del prestito e degli interessi. E dunque la loro convenienza per il dipendente pubblico.
Facciamo un rapido esempio. Stabiliamo di utilizzare il simulatore per capire quanto può convenire un prestito da 30mila euro su base pluriennale (cinque anni in questo caso). Il simulatore con pochi click ci permette in primo luogo di capire la piccola entità dell’importo dovuto sugli interessi. Alla scadenza dei cinque anni, il totale da restituire, sui 30 mila euro richiesti, sarà pari 1305 euro.