La maggiorazione contributiva per gli invalidi dà diritto ad un assegno di importo più alto per questa categoria? Vediamo nel dettaglio cosa dice la legge in merito
Come stabilito dalla legge, tutti gli invalidi hanno diritto ad ottenere una maggiorazione contributiva. Questa gli verrà riconosciuta per ogni anno lavorativo, a patto che rispettino i requisiti di invalidità previsti dalle normative vigenti. Ai lavoratori affetti da disabilità che rientrano nei parametri richiesti, viene concesso di godere di due mesi aggiuntivi di contributi per ogni anno di lavoro svolto.
Una modalità che gli permette di accorciare, fino ad un massimo di cinque anni, i contributi necessari al raggiungimento della pensione di vecchiaia. Questa maggiorazione può essere ottenuta dal richiedente solo attraverso una specifica domanda da presentare agli enti preposti. L’importo spettante verrà concesso nel momento in cui si liquida la pensione o il suo supplemento.
Bisogna precisare che questa misura ha lo scopo di aiutare la categoria dei lavoratori invalidi a raggiungere prima i criteri previsti per l’accesso alla pensione di vecchiaia. E non può essere usata per ottenere un assegno di importo più alto. Lo scopo della contribuzione figurativa è quello di aumentare l’anzianità contributiva del contribuente. Non incide in alcun modo sugli importi del trattamento pensionistico.
La maggiorazione destinata agli invalidi per gli anni di servizio lavorativo svolto, non si può in alcun modo intendere come un accredito dei contributi sulla copertura assicurativa. Ed è per questo che viene attribuita soltanto all’atto della liquidazione o del supplemento.
Cosa accade però se il lavoratore invalido non lavora con continuità? Per quanto riguarda i periodi lavorativi non continuativi, e dunque inferiori ad un anno, la maggiorazione in questo caso viene riconosciuta attraverso il criterio della proporzionalità. Pertanto, si otterrà in questo caso aumentando di un sesto le settimane di lavoro svolte. La maggiorazione contributiva per gli invalidi può applicarsi soltanto in relazione ai periodi di attività lavorativa svolti. E sono esclusi invece tutti i periodi di servizio lavorativo che risultano coperti da contribuzione volontaria, figurativa o che deriva da un riscatto che non è correlato al lavoro svolto.
Vediamo adesso quali categorie di invalidi lavoratori hanno diritto a ricevere questa maggiorazione contributiva.
La maggiorazione contributiva invalidi non può invece essere concessa a chi risulta titolare di una pensione, o di un assegno di invalidità erogato dall’A.G.O, dalla gestione dei lavoratori autonomi, o da fondi sostitutivi che non permettono di attestare la reale percentuale di invalidità.