Una coppia che nessuno avrebbe mai immaginato. Forse soltanto il contesto collezionistco. Proprio di quello si sta parlando.
Quanto conta al giorno d’oggi la consapevolezza di conoscere il reale valore degli oggetti che ci circondano, magari a nostra insaputa. Il senso del tutto è molto semplice. Siamo, bene o mali tutti, circondati da oggetti che non utilizziamo, che restano letteralmente a marcire per anni nei cassetti o chissà dove, che invece possono procurarci enormi vantaggi. Un esempio? Oggi si colleziona praticamente ogni cosa. Magari uno di quegli oggetti nel giusto contesto può valere tanti soldi, no?
Cosa possono avere in comune le vecchie Sim di un telefono cellulare, o magari anche di uno dei primi smartphone, in linea di massima e le monete? Apparentemente, niente, di fatto però i due oggetti hanno davvero molto in comune. Possiamo pensare, per esempio a due elementi essenziali nel quotidiano di qualsiasi cittadino, certo. In alternativa possiamo vedere gli stessi oggetti come qualcosa di particolarmente ambito dai collezionisti di mezzo mondo.
Per quel che riguarda le monete, sappiamo benissimo di quanto possa essere importante e imponente il relativo mercato collezionistico. Parliamo di passioni radicate nel tempo che spingono gli stessi appassionati anche a enormi sacrifici di natura economica pur di possedere quel particolare esemplare. In merito alle Sim il discorso potrebbe essere in qualche modo simile. Le prime Sim, quelle che riportano una specifica numerazione sono oggetto di altrettante smanie da parte dei collezionisti del settore.
In entrambi i casi, dunque abbiamo a che fare con oggetti che possono fare la felicità di milioni di estimatori. Oggetti di uso comune, certo, ma che possono essere inquadrati come qualcosa di molto più complesso e prestigioso. Sappiamo benissimo, per esempio a quali valutazioni si può arrivare con il giusto esemplare di moneta. Un po’meno, forse conosciamo le valutazioni, per l’appunto delle vecchie Sim telefoniche. La cosa, in alcun casi è del tutto normale.
In merito alle Sim, per continuare il discorso si può immaginare, in modo molto realistico che in casa di chiunque si possa nascondere qualche esemplare magari di valore. Il fatto è che nella maggior parte dei casi, forse, lo stesso proprietario dell’oggetto non ricorda di poterne disporne. Vecchie sim, magari utilizzate molti anni prima e che sono li, nascoste da qualche parte nella totale indifferenza. Situazione, certo, assolutamente normale per chi non mastica di determinate visioni collezionistiche.
Mettiamo da parte ogni dubbio e andiamo a capire per bene come funziona la cosa, in entrambi i casi. Proviamo a definire, dunque quale possa essere il giusto percorso per capirne di più di determinate dinamiche. Partiamo col dire che il collezionismo ha letteralmente invaso gli italiani, il fenomeno in se. Un recente ricerca di Ipsos Explorer per Ebay ha evidenziato che sono più di sette milioni gli italiani che collezionano almeno una cosa. Monete, francobolli, banconote, schede telefoniche, modellini d’auto e cosi via.
Vecchie Sim e monete, collezionisti impazziti: le valutazione fornite dai due mercati
Tra i collezionisti italiani, due in particolari sono finiti nel Guinnes dei primati. Il primo è Alessandro Benedetti, entrato nella nota selezione grazie alla sua collezione di dischi in vinile colorati, ben 1180 a sua disposizione. L’altro italiano entrato praticamente nel mito del Guinnes è Lorenzo Pescini che possiede ben 5115 etichette di acqua minerale. Tornando al discorso delle Sim da collezione è bene fare alcune distinzioni, cosi come segnalato dai più noti siti di aste e vendita online.
In alcuni casi le Sim sono conosciute come “Top Number”, o come “Gold Number”, nello specifico parliamo di schede con numeri tutti uguali, o almeno, chiaramente, una parte di essi. Ritrovarsi tra le mani una Sim del genere può rappresentare una vera e propria fortuna. Il mercato specifico, infatti, assegna a questi particolari oggetti valutazioni davvero rilevanti. Ecco, di seguito, una serie di esempi:
- Vodafone, un fortunato acquirente si è ritrovato il numero 342 XXXXXYY. La sim è stata ceduta all’asta più di 1.000 euro;
- TIM, anche qui un fortunato cittadino si è ritrovato il top number 339 YYXXXXXX. All’asta ha guadagnato più di 2.000 euro;
- H3G, top number 393 XY9XXY9, per il fortunato che si è trovato a guadagnare quasi per caso 340 euro.
- TIM, 33Y XXXXXXX, il numero davvero magico, rivenduto alla cifra davvero impressionane di circa 8.600 euro.
- Wind, il fortunato acquirente ha scoperto di possedere il top number 320 XYZYZYZ. Un collezionista ha acquistato la Sim in questione per ben 856 euro.
Per quanto riguarda, invece le monete, il discorso è ben più complesso. Bisogna partire da presupposti completamente differenti. Per quanto riguarda, infatti, la valutazione di un particolare esemplare di moneta è necessario prendere in considerazione una serie di fondamentali elementi. Anno di conio, il motivo che ha portato di fatto alla produzione di questa moneta, il soggetto rappresentato, la tiratura, l’eventuale appartenenza a serie speciali.
Inoltre, da considerare la presenza di eventuali errori di conio e lo stato di conservazione della stessa moneta. Da sottolineare, inoltre, che tali elementi di valutazione non sono certo universali. In sintesi non sempre una vecchia moneta può valere tanti soldi, per intenderci e non sempre specifiche caratteristiche possono portare a valutazioni astronomiche. L’esempio principe è rappresentato dall’euro. Molti esemplari della moneta continentale europea, infatti, nonostante i circa 20 anni di circolazione possono valere una vera fortuna.
Di recente proprio una moneta appartenente alla famiglia dell’euro è stata messa in vendita online a circa 10mila euro per la presenza di potenziali errori di conio presenti sulla sua stessa superfice. In certi casi è meglio andarci sempre con i piedi di piombo. Consultare un esperto e richiedere una certificazione della moneta stessa, prima di provare, per dire ad acquistarla. Tra le monete, parliamo sempre di euro, di maggior valore in giro per l’Europa troveremo di sicuro le seguenti monete, coniate negli anni indicati dai relativi paesi:
- Città del Vaticano dal 2002 al 2018 (escluso il 2004);
- Repubblica di San Marino del 2003, 2005, 2007, 2008, 2011, 2012, 2016;
- Principato di Monaco del 2004, 2006, 2009, 2011, 2013, 2017;
- Germania quelle a partire dal 2008 fino al 2018 con segno A, D, F, G o J;
- Cipro del 2013, 2014, 2015, 2016, 2017, 2018.
Un mondo assolutamente inimmaginabile, si potrebbe dire, qualcosa di spesso davvero tanto lontano dalla realtà, dalla vita reale per intenderci. Milioni e milioni di appassionati, però, in ogni parte del mondo. Un contesto sempre più grande, nonostante tutto, sempre di più disposto a vivere di sogni.