La Manovra rafforza gli strumenti di tregua fiscale ma c’è il nodo delle vecchie definizioni. Ecco chi e quando può realmente accedere allo stralcio.
Non sarà una vera e propria pace fiscale ma la Manovra ha concesso qualche spiraglio per chi è indietro con i pagamenti all’erario.
I rapporti singhiozzanti col Fisco non parlano solo la lingua dell’evasione. In buona parte dei casi, l’irregolarità nei pagamenti verte in primis sull’indisponibilità economica del momento, a volte tale da prolungare a oltranza il debito contratto, magari sulla stessa pendenza. Da qui l’idea di rafforzare gli strumenti di quietanza direttamente con la Legge di Bilancio, concretizzando misure volte a garantire sia la rottamazione delle cartelle che un nuovo giro di saldo e stralcio, sulla scia di quanto avvenuto durante la pandemia. Più una tregua che una pace, quindi. La quale, peraltro, ha messo nel mirino più che altro pendenze di entità esigua, non superiori ai 1.000 euro. Con un dubbio legato a coloro che, pur potendo potenzialmente rientrare nel quadro del beneficio, hanno usufruito già in passato di una definizione agevolata.
Va innanzitutto precisato che la nuova tregua fiscale prevede sì la possibilità di estinguere senza sborsare denaro cartelle con somma residua al di sotto dei 1.000 euro. E di godere di un’agevolazione mirata, come la rateizzazione senza sanzioni, qualora gli importi fossero superiori. Tuttavia, per quel che riguarda lo stralcio delle cartelle relative a multe stradali, molto dipenderà dalla volontà o meno dei Comuni di appartenenza, che di fatto risultano destinatari del dovuto, di aderire o meno al piano di rottamazione. Senza contare che andrà definita l’eliminazione o meno degli interessi. Va inoltre ricordato che la Riscossione terrà in considerazione per le procedure di stralcio esclusivamente le cartelle ricevute in consegna fino al 2015.
Saldo e stralcio per chi ha già beneficiato della definizione agevolata? Come funziona la tregua fiscale
Per quel che riguarda le multe stradali, insieme ai vecchi Bolli auto non saldati, figurano fra le ragioni principali delle cartelle esattoriali che rientreranno nella nuova rottamazione. Non si tratta tuttavia di uno stralcio automatico, per le contravvenzioni come per tutte le altre somme a ruolo connesse a sanzioni locali. Il Comune, infatti, potrebbe addirittura comunicare all’Agenzia delle Entrate di non voler applicare la procedura di tregua fiscale, vanificando di fatto ogni possibile diritto al beneficio disposto in Manovra.
Anche nel caso in cui il Comune decidesse di applicarlo, inoltre, le somme corrispondenti alle rimanenze relative al debito originario, già decurtate degli interessi grazie alla vecchia Rottamazione, andrebbero comunque saldate. Occhio inoltre alle tempistiche: qualora il Comune non dovesse aderire allo stralcio e si fossero nel frattempo saltate alcune rate, la precedente formula di definizione agevolata, quella introdotta dalla pace fiscale, andrebbe automaticamente a decadere. La somma residua andrà quindi pagata in un’unica soluzione.
I limiti allo stralcio
C’è inoltre un altro aspetto da tenere in considerazione. Per quel che concerne la Definizione agevolata, infatti, alcuni carichi saranno esclusi dalla possibilità di stralcio. E questo in relazione alla loro stessa natura. Si parla, nello specifico, di:
- recupero degli aiuti di Stato considerati illegittimi dall’Unione Europea;
- crediti derivanti da condanne pronunciate dalla Corte dei conti;
- multe, ammende e sanzioni pecuniarie dovute a seguito di provvedimenti e sentenze penali di condanna;
- debiti relativi alle “risorse proprie tradizionali” dell’Unione Europea e all’imposta sul valore aggiunto riscossa all’importazione.
Per quanto riguarda i carichi degli enti di previdenza privati, il riferimento è la Legge 197/2022. Nella quale si specifica che i carichi in questione potranno figurare nella Definizione agevolata solo in caso di delibera apposita pubblicata dall’ente. Entro e non oltre il 31 gennaio 2023. Le vecchie definizioni rientrano quindi nel beneficio a seconda del debito contratto. Per lo stralcio dei debiti fino a 1.000 euro, va ricordato che l’importo viene calcolato dalla data di entrata in vigore della Legge, sanzioni e interessi per ritardata iscrizione a ruolo inclusi.