Secondo una recente ricerca tra le cause dell’ictus precoce ci sarebbe il gruppo sanguigno. Scopriamo chi è a rischio.
A quanto pare il gruppo sanguigno potrebbe favorire la predisposizione all’ictus precoce. Ci stiamo riferendo a quel fenomeno medico che prevede l’improvvisa chiusura o rottura di un vaso sanguigno cerebrale.
Nel corso degli anni sono state individuate le cause che aumentano la predisposizione all’ictus. In molti casi, si tratta di una condizione dettata da fattori genetici e ambientali.
In sostanza alcune persone hanno una predisposizione all’ictus, a causa dell’ereditarietà con questo fenomeno. Ma, in altri casi, l’ischemia cerebrale sarebbe causata da comportamenti e abitudini errate come: sovrappeso, fumo, abuso di alcool, vita sedentaria, dieta ricca di grassi saturi, etc.
Ma secondo uno studio medico scientifico alcune persone hanno una spiccata predisposizione all’ictus precoce. L’elemento che accomuna questi soggetti è il loro gruppo sanguigno.
Ictus precoce: il gruppo sanguigno più a rischio
Le malattie cardiovascolari sono uno dei motivi principali di morte nei paesi occidentali. Per questa ragione, la scienza e la medicina si sofferma con particolare attenzione su questo tipo di patologie, nella speranza di riuscire a contrastale.
Di recente è stato condotto uno studio medico-scientifico che ha individuato un elemento che accomuna i soggetti colpiti da ictus precoce.
Ci stiamo riferendo al gruppo sanguigno A che, a quanto pare, potrebbe influenzare il rischio di ischemia cerebrale.
I risultati degli studi sono stati pubblicati sulla rivista specializzata “Neurology” dove si legge che i soggetti con gruppo sanguigno A hanno una maggiore probabilità di sviluppare un ictus in giovane età.
Allo stesso modo pare che le persone che appartengono al gruppo 0 abbiano una probabilità inferiore di sviluppare precocemente tali patologia.
Lo studio ha messo a confronto 5825 persone colpite da ictus precoce con oltre 29.000 soggetti sani. Dall’analisi è emerso che il 48% dei soggetti colpiti da ictus in giovane età e il 45% di coloro che sono stati colpiti da un ictus tardivo avevano al gruppo sanguigno A.
Ora è compito degli scienziati spiegare per quale ragione i soggetti con gruppo sanguigno A sono maggiormente esposti al rischio di ictus.
Tuttavia, questa scoperta permette di delineare nuove prospettive sotto l’aspetto della prevenzione.
Lo studio ha comunque ricordato che adottare uno stile di vita sano contribuisce a ridurre notevolmente il rischio di ischemia cerebrale.
Le cause dell’ischemia
L’ictus è quel fenomeno che si verifica quando il flusso di sangue ossigenato, destinato ad una parte del cervello, viene interrotto in seguito ad un coagulo di sangue o alla rottura del vaso sanguigno. Quando si verifica l’ischemia le cellule cerebrali muoiono nel giro di pochi minuti o vengono danneggiate dal sangue, che si riversa dopo la rottura del vaso.
I danni subiti dalle cellule cerebrali si manifestano tramite sintomi che sono immediatamente evidenti. Nella maggior parte dei casi i soggetti colpiti da ictus avvertono un’improvvisa debolezza e possono andare incontro alla paralisi o all’intorpidimento del volto delle braccia e delle gambe.
Inoltre, il soggetto colpito da ischemia cerebrale può manifestare i disturbi della parola o problemi di comprensione, ma anche problemi alla vista. Tutto dipende dalla zona del cervello colpita.
Nella migliore delle ipotesi l’ictus provoca solo danni cerebrali permanenti. Ma, in base alla gravità del problema, l’ischemia può essere causa di disabilità cronica e morte.
Sebbene i recenti studi scientifici abbiano individuato una maggiore predisposizione dei soggetti che hanno il gruppo sanguigno A, gli scienziati e i medici tengono a precisare che ci sono altri fattori di rischio da non sottovalutare.
Ci stiamo riferendo ad abitudini come la sedentarietà, una dieta non salutare, il sovrappeso o l’obesità, la depressione e lo stress e i livelli patologici di colesterolo.