Bolli auto e altre tasse arretrate saranno inserite nella pace fiscale. Ma per il dovuto sul possesso di una vettura c’è l’ombra della delega decisionale.
Agevolazione nel saldo quanto nell’accantonamento del debito. Una soluzione bicefala quella proposta dal Governo per consentire agli italiani in arretrato col Fisco di regolarizzare la propria posizione.
Entro determinati limiti in fatto di importi e con alcuni parametri temporali a tenere entro i livelli di guardia la nuova rottamazione, numerosi contribuenti potranno beneficiare della nuova pace fiscale pensata per risparmiare anche agli archivi della Riscossione il peso di debiti ormai perlopiù inesigibili. Come avvenuto nei mesi scorsi, infatti, l’obiettivo è agevolare tanto il Fisco quanto i contribuenti, così da non creare i presupposti per la stagnazione dei debiti e per l’aumento dei costi di gestione per l’erario. Chiaramente, come ampiamente annunciato, i debiti totalmente cancellati saranno quelli con importo più basso. Magari un Bollo auto non pagato, piuttosto che una multa arretrata. Diverso il discorso per i debiti maggiori, per i quali scatteranno comunque dei piani agevolati.
Tenendo conto della multiforme flora dei debiti contratti dai contribuenti in maggiore difficoltà economica, il rischio per qualcuno le pendenze restino totalmente a carico esiste. Più nutrita, però, la schiera dei cittadini che potrà beneficiare, se non della cancellazione in toto, perlomeno di un’agevolazione mirata sui pagamenti. Un risanamento delle irregolarità fiscali fortemente sponsorizzata dalla maggioranza e che potrebbe arrivare a compimento già con la Manovra ventura. Interessati, per il depennamento totale, soprattutto i Bolli auto arretrati, compresi fra il 2000 e il 2015, e con importo non superiore ai 1.000 euro.
Una questione abbastanza controversa, però, quella del Bollo auto. Si parla, ovviamente, di quelle tasse non da assolvere regolarmente ma tramutate in cartella esattoriale, inviata in un periodo fra il 2000 e il 2015. E, altrettanto evidentemente, non sovraccaricate da ulteriori pendenze successive. A quanto sembra, però, lo stesso Bollo potrebbe figurare fra le tasse che, più di altre, potrebbero restare a carico del contribuente. Innanzitutto andrà determinata la data di avvio delle procedure di cancellazione, oltre che del saldo e stralcio delle cartelle. Uno stallo anche sulle modalità di accesso che, per il momento, non aiuta l’interpretazione della nuova pace fiscale. La procedura della cancellazione d’ufficio, infatti, è stata modificata dalla Legge di Bilancio e, dal momento che il Bollo auto figura come tassa regionale, l’incremento del peso decisionale degli enti locali potrebbe giocare un ruolo fondamentale.
In pratica, il Bollo potrà rientrare nello stralcio qualora le Regioni di riferimento decidessero in tal senso. Altrimenti, il peso della tassa resterà a carico dei contribuenti. Fermo restando il limite dei 1.000 euro per l’accesso alla rottamazione della cartella. Per tutte le altre pendenze, sarà possibile accedere alle procedure di rateizzazione senza l’opportunità di ottenere una cancellazione totale. Anche i vecchi Bolli, però, rischiano la beffa. Dovrebbero essere infatti gli enti locali a stabilire la concessione dello stralcio, visto che in questi casi il depennamento automatico non è previsto. In teoria non dovrebbero esserci problemi a far convergere gli intenti. In pratica, il balzello che non sarà automatico tiene in apprensione. Soprattutto per la possibilità di qualche cavillo non visto.