Un taglio alle spese sulle utenze ottimizzando i consumi. Il tutto, con un semplice oggetto d’uso comune. Il risparmio è garantito.
Il risparmio non ha regole scritte forse ma, di sicuro, si basa su fattori ben precisi. E in un periodo di rincaro generalizzato, sia sulle utenze che sui prodotti di largo consumo, ottimizzare le risorse diventa fondamentale.
L’aumento delle tariffe ha provocato non pochi disagi fra gli utenti e la sensazione è che la vera mazzata non sia nemmeno del tutto arrivata. Gli ultimi conteggi di Arera hanno individuato nel mese di dicembre un’ulteriore accelerazione nei costi in bolletta per quel che riguarda il gas, nonostante i prezzi sul mercato si siano mantenuti tutto sommato stabili. Il che, in modo abbastanza evidente, rende le prospettive future quantomeno incerte. Anche in virtù della prosecuzione a oltranza della guerra in Ucraina, tutt’altro che prossima al suo epilogo nonostante bombardamenti e azioni via terra proseguano ormai da quasi un anno. Gli effetti collaterali sull’Occidente sono stati evidenti, anche e soprattutto in termini economici. Da qui la necessità di provvedere di per sé al risparmio sui consumi.
Le temperature clementi, nonostante siano tutt’altro che una buona notizia in questo periodo dell’anno, hanno comunque permesso di non gravare troppo sull’uso del gas per il riscaldamento domestico. Al contempo, i consumatori italiani hanno man mano incrementato il ricorso a combustibili alternativi come il pellet, anche se persino le biomasse sono incappate in alcuni rincari, da affiancare al costo dell’impianto. I costi in bolletta, complessivamente, sono saliti di circa il 50% rispetto allo scorso anno, in un quadro di inflazione che non accenna a diminuire. Semmai a stabilizzarsi.
Certo è che il consumo di energia richiede per forza di cose l’utilizzo di alcuni dispositivi. Elettrodomestici su tutti, che contribuiscono ad alzare l’asticella dei consumi in casa e che, in qualche modo, fanno da asticella anche sull’indice degli sprechi. Logica vorrebbe che l’uso di tali dispositivi poggi in primis su una base di elevata efficienza energetica (classe A+ e superiori), in modo da gravare il meno possibile sul ricorso all’alimentazione elettrica. Per il gas, invece, la logica migliore è quella dell’oculatezza. Applicando accortezze come l’accensione dei termosifoni a una determinata ora e senza superare una determinata temperatura. Senza dimenticare il risparmio fai-da-te, buon compagno di viaggio se applicato con coscienza. La cucina, da ambiente di maggior consumo della casa (tra forno, macchina del gas, frigorifero e dispositivi di domotica varia) potrebbe trasformarsi in uno di quei luoghi di ottimizzazione tanto agognati.
Non c’è solo l’attenzione nell’utilizzo degli elettrodomestici ma anche l’accortezza di impiegare alcuni strumenti di uso comune in un’ottica di risparmio energetico. Dal momento che si parla molto di pannelli termoriflettenti e non sempre le finanze aiutano a dotarsi di componenti simili, un rimedio della nonna riguarda l’uso della carta stagnola come sostituto. Un piccolo trucco (da applicare coscienziosamente) per evitare la dispersione del calore emesso dal termosifone. E, quindi, limitarne l’utilizzo per il tempo che effettivamente è necessario. Un consiglio proposto addirittura da Enea, nel decalogo sul risparmio domestico. Una di quelle regole non scritte che, a pensarci, potrebbe sorprenderci per il fatto di non averle applicate prima.